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Politica Provincia

Hera 'fuori mission'. Quando i sindaci riminesi dicevano si

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sab 13 ott 2012 13:19 ~ ultimo agg. 00:00
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Una multiutility più preoccupata dei propri consuntivi e delle quotazioni in borsa che delle istanze del territorio e dei cittadini.
Una critica rivolta dal presidente della Provincia come da sindaci di piccoli comuni, e tradotta nel voto contrario del Consiglio di Rimini, con il no dello stesso sindaco. Ma Hera, nata dieci anni fa dalla fusione di 12 multiutility emiliano-romagnole, nella sua storia è stata accompagnata da un clima molto meno ostile da parte degli amministratori riminesi.
Tra gli episodi più eclatanti quello del luglio 2008: l’altro ieri o una vita fa a seconda dei punti di vista.
A luglio di quell’anno l’assemblea dei sindaci dell’ATO provinciale di Rimini deliberò un ulteriore aumento dell’1,5% delle tariffe dell’acqua “a titolo di compensazione delle minori entrate derivanti dai minori volumi d’acqua fatturati previsti”.
Possibilità prevista per legge, ma la decisione fu sommersa dalle polemiche. Ci furono interrogazioni consiliari e critiche congiunte dei sindacati che invitavano i sindaci ad essere più attenti ai redditi delle famiglie, già alle prese con i primi effetti della crisi.
A stridere era anche il fatto che quelle minori entrate erano legate al risparmio idrico perorato con ampie campagne dalle stesse amministrazioni in seguito alla siccità del 2007.
A furor di popolo, arrivò il dietro front dei sindaci: nel piano tariffe niente aumenti a compensare i mancati ricavi.
Se Hera negli anni si è allontanata dalle istanze del territorio, la politica riminese non sembra essere stata sempre pronta a farglielo presente.

(Newsrimini.it)