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Cattolica Politica

Terremoto a Palazzo Mancini. 12 consiglieri si dimettono. Cade il Sindaco

In foto: 12 consiglieri hanno preferito dimettersi anziché attendere il voto di sfiducia previsto per sabato. La ragione principale della mozione di sfiducia è l’inadeguatezza di Marco Tamanti a ricoprire il ruolo di Sindaco di Cattolica. Amareggiato Tamanti:'mi sono circondato di persone irresponsabili e inaffidabili'.
12 consiglieri hanno preferito dimettersi anziché attendere il voto di sfiducia previsto per sabato. La ragione principale della mozione di sfiducia è l’inadeguatezza di Marco Tamanti a ricoprire il ruolo di Sindaco di Cattolica. Amareggiato Tamanti:'mi sono circondato di persone irresponsabili e inaffidabili'.
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gio 18 nov 2010 18:38 ~ ultimo agg. 00:00
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A nulla sono serviti gli incontri tra i vertici del Pd per far cambiare idea ai ribelli di maggioranza: Alberto Cenci, Giuseppina Tura, Patrizia Terenzi, Marco Barulli e Gianfranco Andreani e il segretario provinciale del Pd Gobbi. Né tantomeno ai dissidenti di minoranza: Cono Cimino, Pierangelo del Corso, Fabio Lorenzi, Maurizio Carli del pdl, Marino Ercoles, Enrico del Prete, della coalizione arcobaleno, Pietro Pazzaglini e Giovanni Ruggeri della coalizione Pazzaglini. In questo mese non ci siamo sottratti ad alcun confronto con il partito di maggioranza, gruppo consiliare e giunta, spiegando che la ragione principale della mozione di sfiducia è l’inadeguatezza di Marco Tamanti a ricoprire il
ruolo di Sindaco di Cattolica, non facendosi compiutamente interprete del progetto politico di rinnovamento in base al quale è stato eletto. Inadeguatezza – sia ben chiaro – che nulla ha a che vedere con la persona di Marco Tamanti, sulla cui serietà e moralità mai abbiamo
nutrito alcun dubbio.
“Oggi pomeriggio Cattolica ha perso”. È stato il commento a caldo dell’ormai ex sindaco Tamanti, “Speravo che il richiamo alla responsabilità potesse far desistere i consiglieri dal portare avanti i loro propositi, invece non hanno avuto neppure il coraggio di venire in consiglio comunale a spiegare alla città le loro motivazioni ufficiali, che, a questo punto, mi pare evidente siano inesistenti ed esclusivamente legate ad un progetto politico di altro tipo. Hanno tradito il loro sindaco, il loro gruppo di maggioranza e, soprattutto, la loro città”. Il sindaco parla poi di comportamento irresponsabile per aver impedito così facendo, di approvare il Bilancio e rispettare il Patto di Stabilità e tutto questo si ripercuoterà sulla comunità: salterà la pubblicazione del bando per l’assegnazione dei lavori di riqualificazione della ex scuola di via Irma Bandiera, sarà praticamente impossibile organizzare una stagione di eventi all’Arena della Regina. ‘ nella loro mozione di sfiducia – continua Tamanti – non è indicato neppure un punto concreto del programma elettorale a cui sarei venuto meno’. Il sindaco ha ammesso i suoi errori ma, dice, quello che più lo tormenta, è stato aver avuto accanto dei compagni di viaggio, inaffidabili e inadeguati. Il sindaco conclude ringraziando quanti lo hanno accompagnato in questo anno e mezzo di legislatura e menziona alcuni meriti del suo operato: la riduzione del debito del comune, il dragaggio del portocanale, infine, le trattative per dare il via ai lavori di realizzazione del molo di levante. ‘E’ stato un onore amministrare questa città e il contatto con i cittadini sarà il ricordo più bello di questa mia esperienza”.

la dichiarazione congiunta dei dissidenti di maggioranza (PD):

La mozione di sfiducia presentata in data 22 ottobre u.s. contiene le ragioni politiche che ci hanno spinto alla sua presentazione.

In questo mese non ci siamo sottratti ad alcun confronto con il partito di maggioranza, gruppo consiliare e giunta, spiegando – riteniamo con sufficiente chiarezza – che la ragione principale della mozione di sfiducia è l’inadeguatezza di Marco Tamanti a ricoprire il ruolo di Sindaco di Cattolica, non facendosi compiutamente interprete
del progetto politico di rinnovamento in base al quale è stato eletto. Inadeguatezza – sia ben chiaro – che nulla ha a che vedere con la
persona di Marco Tamanti, sulla cui serietà e moralità mai abbiamo nutrito alcun dubbio.
Prendiamo peraltro atto che, a fronte di una nostra sobrietà nelle uscite di stampa, c’è chi invece non ha mancato di trasmettere ai
cittadini messaggi allarmanti e distorti sui possibili effetti del commissariamento di Cattolica nonchè su fantomatici “secondi fini”
politici che sarebbero alla base della nostra iniziativa politica.
Ribadiamo che – proprio per la ragione principale della mozione di sfiducia – la crisi politica non poteva essere ricomposta mediante
contrattazioni su questioni programmatiche.

Prendiamo atto, con rammarico, che il Sindaco Marco Tamanti non è stato in grado di aprire un percorso di crisi che avrebbe anche potuto portare alle sue dimissioni spontanee ora o – nell’esclusivo interesse di Cattolica – a inizio anno 2011, a bilancio approvato.

Anche il PD – dispiace dirlo – non è stato in grado di rappresentare in maniera convincente al Sindaco l’assoluta inopportunità politica di
presentarsi in Consiglio per il voto di sfiducia, pur sapendo che la persona di Marco Tamanti e la prospettiva politica stessa del PD ne
sarebbero uscite forse irrimediabilmente compromesse. Per le suddette ragioni, al fine di evitare il “processo” che
inevitabilmente si sarebbe svolto nel corso della seduta del Consiglio Comunale prevista per sabato 20 novembre alla persona Marco Tamanti,
tutti i firmatari della mozione – tra cui i sottoscritti consiglieri comunali di maggioranza – hanno prescelto la via delle dimissioni
collettive nella giornata odierna, cui consegue comunque lo scioglimento del Consiglio Comunale.
Nella consapevolezza di perdere, così facendo, un’importante occasione per meglio spiegare la mozione di sfiducia, ma nella certezza di aver in tal modo evitato un dibattito pubblico che avrebbe certamente coinvolto – oltre ogni ragionevole necessità – il Sindaco Marco
Tamanti.

Gianfranco Andreani
Marco Barulli
Alberto Cenci

La nota del sindaco Marco Tamanti:

“Oggi pomeriggio Cattolica ha perso”. Questo il commento a caldo del sindaco
Marco Tamanti alle dimissioni dei dodici consiglieri comunali.

“Speravo che il richiamo alla responsabilità potesse far desistere i consiglieri
dal portare avanti i loro propositi ed invece non hanno avuto neppure il
coraggio di venire in consiglio comunale a spiegare alla città le loro
motivazioni ufficiali, che, a questo punto, mi pare evidente siano inesistenti
ed esclusivamente legate ad un progetto politico di altro tipo – spiega Marco
Tamanti – Alberto Cenci (32 voti), Giuseppina Tura (47 voti), Patrizia Terenzi
(23 voti), Marco Barulli (10 voti) e Gianfranco Andreani (23 voti) hanno
tradito il loro sindaco, il loro gruppo di maggioranza, il loro partito/lista
civica e, soprattutto, la loro città”.

“Con il loro comportamento irresponsabile hanno impedito all’amministrazione
comunale di approvare il Bilancio e sistemare le ultime pratiche fondamentali
per il rispetto del Patto di Stabilità – continua Marco Tamanti – e le
conseguenze per la città potrebbero essere pesanti. Purtroppo i primi effetti
del loro comportamento si ripercuoteranno immediatamente sulla comunità: la
pubblicazione del bando per l’assegnazione dei lavori di riqualificazione della
ex scuola di via Irma Bandiera, che avremmo pubblicato nel giro di qualche
giorno, subirà inevitabili ritardi così come a questo punto sarà praticamente
impossibile organizzare una stagione di eventi all’Arena della Regina”.

“Da un lato mi chiedevano trasparenza mentre dall’altro cercavano di venire ad
accordi “segreti” con me per portarmi alle dimissioni senza passare per il
consiglio – continua Tamanti – parlavano di un sindaco inadeguato quando nella
loro mozione di sfiducia non è indicato neppure un punto concreto del programma
elettorale a cui sarei venuto meno. Come leggevo stamattina su un quotidiano
locale “Cui prodest” (“A chi giova”) questa mozione? Qualche errore è stato
fatto anche da parte mia, è innegabile, ma se ce n’è uno che mi tormenta più di
altri è stato proprio quello di farmi accompagnare in questa “avventura” da
compagni di viaggio che non si sono dimostrati affidabili e inadeguati per un
ruolo, quello di consigliere di maggioranza, che richiede un’alta
responsabilità”.

“Ringrazio quanti mi hanno accompagnato in questo anno e mezzo di legislatura –
conclude il sindaco – dagli assessori al resto dei consiglieri di maggioranza,
ai dirigenti fino a tutti i dipendenti comunali. E’stato grazie anche al loro
impegno che, tra le altre cose, abbiamo ridotto il debito, predisposto
l’intervento per la riqualificazione della ex scuola di via Irma Bandiera,
definito gli interventi per il dragaggio, che permetteranno ai pescatori di
Cattolica di lavorare in condizioni di sicurezza e, infine, portato avanti le
trattative per dare il via ai lavori di realizzazione del molo di levante.
E’stato un onore amministrare questa città e il contatto con i cittadini sarà
il ricordo più bello di questa mia esperienza”.