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Indagini su Protezione Civile. Bagli: volontari turbati e amareggiati

In foto: Il presidente del coordinamento provinciale dei volontari della Protezione Civile: 'I fatti degli ultimi giorni ci hanno turbato. Non avevamo avuto nessun sospetto. Ma la protezione Civile non è solo Bertolaso: sono anche le centinaia di volontari che lavorano gratuitamente per soccorrere la popolazione colpita dalle vere emergenze'.
Il presidente del coordinamento provinciale dei volontari della Protezione Civile: 'I fatti degli ultimi giorni ci hanno turbato. Non avevamo avuto nessun sospetto. Ma la protezione Civile non è solo Bertolaso: sono anche le centinaia di volontari che lavorano gratuitamente per soccorrere la popolazione colpita dalle vere emergenze'.
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gio 18 feb 2010 17:08 ~ ultimo agg. 00:00
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Dopo la delusione, la rabbia. Non ci stanno i volontari della protezione civile ad essere associati, anche solo indirettamente, all’immaginario di tangenti, feste e massaggi che sta emergendo dalle intercettazioni sui Grandi Eventi. Un’inchiesta che con i suoi nomi eccellenti e dettagli piccanti rischia di offuscare l’impegno di 8500 volontari italiani che mettono tempo ed energie al servizio delle vittime delle vere emergenze. In provincia di Rimini sono circa 300, appartenenti a 30 diverse associazioni.
‘E’ chiaro che questi fatti ci hanno turbato’ ammette Luciano Bagli, presidente del coordinamento delle associazioni di volontariato della provincia di Rimini che partecipano alle attività della protezione Civile. ‘Anche perchè tirando in ballo la Protezione Civile sembra che siamo coinvolti tutti. Ma la Protezione Civile non è solo Guido Bertolaso. A Rimini ci sono 270 volontari che dopo il terremoto d’Abruzzo hanno prestato servizio alla popolazione per sei mesi nei due campi di Villa Sant’Angelo e di Piazza d’Armi a L’Aquila. Mi sembra che di loro però non si sia parlato molto’.
Ed è questo che i volontari chiedono ai media: non far vedere solo i pochi dirigenti, ben pagati e sovraesposti, ma anche i tanti operatori che lavorano, gratis e nell’ombra.
Ma in questi anni non avete mai avuto il sospetto che nella protezione civile potesse esserci qualche irregolarità? ‘Assolutamente no – risponde Bagli. – Anche perchè noi non abbiamo niente a che fare con il livello dei dirigenti che decidono quel genere di cose. Noi siamo l’ultima ruota del carro, quelli che lavorano nell’ombra per portare i soccorsi alla gente. Questa vicenda ci è caduta addosso all’improvviso.’