Operaio morto sul lavoro. Il presidio alla LAM di San Giovanni
Sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso dell’uomo, rimasto schiacciato tra due macchinari, martedì sera, poco prima della fine del suo turno di lavoro. I colleghi lo hanno visto vivo per l’ultima volta intorno alle 19.15, alle 20, quando sono andati ad avvisarlo che il turno era finito, lo hanno trovato morto.
Intanto il settore dei metalmeccanici ha scioperato per chiedere più sicurezza.
Questa mattina sotto la pioggia sindacalisti e lavoratori del settore metalmeccanico hanno presidiato per un’ora e mezza i cancelli della Lam di San Giovanni in Marignano, l’azienda dove martedì sera ha perso la vita Massimiliano Guazzolini, da 12 anni dipendente della ditta.
Facce tristi e poca voglia di parlare ma anche la consapevolezza che di fronte alle morti sul lavoro non è più possibile parlare di fatalità.
I sindacati denunciano lo scarso impegno di molti imprenditori in tema di sicurezza e snocciolano numeri su cui riflettere: lo scorso anno gli infortuni mortali denunciati sono stati solo quattro rispetto ai quattordici del 2006, però gli incidenti sono oltre nove mila all’anno e questo aumenta la possibilità che avvengano episodi come quello di martedì.
A livello di istituzioni i sindacati chiedono di riaprire il dibattito in tema di sicurezza, attraverso un consiglio provinciale aperto. Nette anche le richieste rivolte alle imprese: corsi sulla sicurezza e multe severe per chi non rispetta gli standard previsti dalla legge.
(Newsrimini.it)