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Rimini

Le Associazioni di categoria contro le limitazioni al traffico

In foto: Le Associazioni riminesi dell’artigianato e del commercio chiedono al comune una moratoria sulle limitazioni al traffico previste dall'Accordo regionale sulla qualita dell'aria, altrimenti dichiareranno lo stato di mobilitazione di tutti gli associati.
Le Associazioni riminesi dell’artigianato e del commercio chiedono al comune una moratoria sulle limitazioni al traffico previste dall'Accordo regionale sulla qualita dell'aria, altrimenti dichiareranno lo stato di mobilitazione di tutti gli associati.
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ven 18 gen 2008 17:00 ~ ultimo agg. 00:00
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Le associazioni denunciano in una nota le difficoltà di accesso al centro storico anche per chi deve raggiungere il posto di lavoro e lamentano le pesanti limitazioni dovute al fermo dei mezzi più vecchi che avrebbe paralizzato le attività artigianali di pronto intervento. A tutto vantaggio, secondo le associazioni, dei grandi centri commerciali.
Il provvedimento viene poi definito inefficace ed applicato in maniera integralista dal comune. Anche la recente apertura dell’amministrazione, con la previsione di alcune deroghe, viene giudicata di scarsa utilità se limitata al solo giorno del blocco totale.

La nota diffusa dalle associazioni

Le rappresentanze delle Associazioni riminesi dell’artigianato e del commercio si sono incontrate per fare il punto della situazione in merito all’annosa questione dei blocchi del traffico nel Comune di Rimini, e per elaborare un documento comune da inoltrare al Sindaco, ai Gruppi consigliari, ai media locali e ai Consiglieri regionali riminesi.

Come è noto, il Comune di Rimini ha aderito all’Accordo di programma regionale sulla qualità dell’aria per la gestione dell’emergenza da PM10.

E’ altrettanto noto che la delibera sui blocchi del traffico ha di fatto eliminato, rispetto agli anni precedenti, una serie di deroghe tra le quali quelle previste per diversa parte del mondo imprenditoriale.

Pur essendo in corso trattative finalizzate a modificare la delibera, le scriventi Associazioni intendono comunicare quanto segue.

Il provvedimento, oramai in vigore per il terzo anno consecutivo, viene da più parti (Amministratori compresi) reputato sostanzialmente inefficace rispetto alla sua incidenza sulle emissioni del traffico veicolare.

Anche una fonte autorevole come ACI Rimini sostiene addirittura che, nell’intero settore del trasporto, il traffico veicolare su strada, anche pesante, incida mediamente solo per un 12% circa rispetto alle emissioni totali di CO2, e che quindi le cause dell’inquinamento atmosferico urbano vadano ricercate in altri ambiti quali la viabilità, il trasporto (soprattutto quello pubblico), l’urbanistica e le emissioni degli impianti di riscaldamento.

Il solo Comune di Rimini, unico rispetto agli altri 19 della Provincia ma anche rispetto ad alcuni grandi Comuni dell’Emilia-Romagna, recependo in maniera integrale e “integralista” le disposizioni previste dall’attuale Accordo regionale, salvo alcune limitate deroghe di carattere straordinario o di pubblica utilità, e senza procedere ad alcuna concertazione preventiva con le parti sociali, ha attivato un provvedimento con forti e penalizzanti conseguenze socio-economiche. Negli orari di maggior flusso veicolare si creano gravi disagi, sia alla mobilità della popolazione residente che risulta impossibilitata a soddisfare anche le più elementari incombenze quotidiane sia alle attività economiche e professionali.

In particolare, per quanto concerne l’artigianato e il commercio, i disagi per gli operatori e di conseguenza per tutti i cittadini utenti, si sono rivelati di straordinaria evidenza.

L’elevato novero di categorie economiche coinvolte nei blocchi, ha praticamente reso impossibile l’accesso al Centro storico della città, impedendo agli operatori e al personale dipendente di raggiungere gli esercizi commerciali e le attività artigianali di produzione o di servizio e del terziario.

Il Blocco totale del Giovedì sembra poi essere ancor più inutile ed inefficace e capace solo di creare ulteriori complicazioni e disagi a tutti i cittadini.

Ovviamente la prima e immediata conseguenza di tutto questo è l’abbandono commerciale del centro storico a tutto vantaggio, ancora una volta, delle grandi superfici commerciali immuni dal provvedimento in questione.

Inoltre, le pesanti limitazioni dovute al fermo dei mezzi più vetusti (motorizzazioni euro 0-1-2 sia a benzina sia in particolare diesel), ha pressoché paralizzato gran parte delle attività artigianali legate al comparto dei servizi con caratteristiche di pronto intervento o di urgenza (manutenzioni/riparazioni indispensabili), cosa assolutamente contro la logica.

Le relative aperture dell’Amministrazione Comunale legate alla sola giornata del Giovedì/blocco totale solo per alcune seppur importanti categorie di artigiani, servono a ben poco se poi gli altri giorni le stesse categorie sono impedite nel muoversi.

Le scriventi Associazioni ritengono opportuno che l’Amministrazione comunale prenda atto di quanto ora esposto unitariamente, disponendo una moratoria rispetto alle attuali limitazioni almeno fino alla fine di Marzo 2008, così come dalle Associazioni medesime già proposto, prevedendo poi gradualmente degli step per incentivare la trasformazione/sostituzione/rottamazione dei mezzi aziendali vetusti con veicoli la cui motorizzazione sia in armonia con le attuali disposizioni UE.

Qualora l’Amministrazione comunale non si renda disponibile ad accogliere le proposte appena illustrate, le scriventi Associazioni avvieranno altre forme di protesta dichiarando contestualmente lo stato di mobilitazione generale di tutti i loro associati.

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