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Politica Rimini

Il documento di Ravaioli per il 2008, 'anno chiave del mandato'

In foto: Pubblichiamo il documento che il sindaco di Rimini Alberto Ravaioli ha distribuito a giunta, capigruppo di maggioranza, consiglieri di maggioranza, presidenti di quartiere per delineare le priorità di lavoro per il 2008.
Pubblichiamo il documento che il sindaco di Rimini Alberto Ravaioli ha distribuito a giunta, capigruppo di maggioranza, consiglieri di maggioranza, presidenti di quartiere per delineare le priorità di lavoro per il 2008.
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gio 30 ago 2007 09:23 ~ ultimo agg. 30 nov 00:00
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“Fiducia, partecipazione, responsabilità, scelte:
proposte per il 2008, anno chiave del mandato amministrativo”

L’avvio del dibattito relativo alla definizione delle linee guida del Bilancio previsionale 2008 e del Piano triennale dei Lavori Pubblici 2008/2010 caratterizza la ripresa dell’attività amministrativa dopo la pausa agostana.
Si evidenzia già oggi la centralità della discussione nell’ambito della realizzazione degli obiettivi indicati dal programma di mandato 2006/2011: le scelte che si compiranno nel 2008 determineranno la qualità stessa del governo della città e rappresenteranno un effettivo banco di prova della coalizione, peraltro attesa l’anno successivo al primo, vero test elettorale in chiave provinciale dopo i radicali mutamenti che interverranno nei partiti durante i mesi dell’autunno 2007.
La consapevolezza di tale delicata fase conduce al primo e fondamentale elemento: occorre mettere in atto una metodologia partecipativa e relazionale più efficace nell’approfondire opportunità e problemi.
Le contraddizioni e gli scollamenti a volte sorti tra Esecutivo e forze di Maggioranza nel corso dell’ultimo anno vanno chiariti con responsabilità pari a franchezza, e superati attraverso la condivisione e l’analisi dei progetti e delle opere che sostengono prioritariamente lo sviluppo equilibrato del territorio riminese e per questo sono attese dai cittadini. Progetti e opere complesse la cui priorità non solo è stabilita dal programma di mandato ma è sostenuta da processi da tempo in itinere e può contare sulla ineludibile continuità amministrativa di precisi atti e deliberazioni approvati dal Consiglio Comunale a maggioranza Unione.
La conoscenza è il miglior viatico per intraprendere scelte comprensibili; in questo senso la proposta è quella di calendarizzare in via permanente incontri settimanali tra Giunta e Gruppi di Maggioranza sui temi amministrativi qualificanti, ai quali affiancare periodicamente specifici seminari di approfondimento sugli argomenti anche tecnicamente più complessi.

L’analisi delle questioni non è propedeutica esclusivamente a un voto motivato e responsabile in Consiglio Comunale; è soprattutto il fattore primo che rafforza la fiducia dei cittadini in una pubblica amministrazione unita, riconoscibile, giusta, sobria persino nelle parole e negli atteggiamenti, perché composta da rappresentanti- si chiamino essi sindaco, assessori, consiglieri comunali e di circoscrizione- informati e dunque capaci di indicare e illustrare con passione e convinzione le tappe di un percorso partecipato all’interno di un orizzonte sintesi dei valori della coalizione. La credibilità di un’azione di governo a qualsiasi livello passa dal grado di fiducia che si instaura tra le componenti interne che determinano i processi.
Alimentare la partecipazione significa innanzitutto accrescere la comunicazione tra Esecutivo, Consiglio Comunale e Circoscrizioni, consapevoli tutti della responsabilità assunta attraverso gli impegni fissati in un programma di mandato interamente fondato sulla capacità di fare scelte nell’arco temporale di un lustro. Individuare gli interventi prioritari- quelli cioè sostanzianti il disegno strategico di una Rimini solidale, competitiva, innovativa- e investire decisamente sugli stessi è peculiarità della buona politica, che per definizione non ha niente a che vedere con la superficiale vaghezza (e in definitiva l’impossibilità) del ‘faremo tutto’. La capacità di condividere e compiere scelte determina in ultima analisi nel cittadino il rafforzamento del processo identitario e di appartenenza al bene comune e alle sorti collettive, al di là di ogni singolo interesse spesso anticamera della confusione e dello stallo. Tale ragionamento assume ancora più valore nel caso della città di Rimini, chiamata nei prossimi 12 mesi a decisioni che avranno un ruolo primario nella determinazione del futuro da qui ai prossimi 20 anni. In questo senso non si può tralasciare il ruolo che nella discussione assume la Circoscrizione (almeno nelle componenti che si riferiscono alla coalizione di governo) con la quale va affrontato senza indugio e schiettamente la questione della responsabilità rispetto alle scelte e alle priorità programmatiche e del rapporto con l’Amministrazione Comunale e cittadini e delle forme pubbliche con il quale esso si esprime.
E’ palese ma comunque meritevole di ulteriore, adeguata sottolineatura come il dibattito amministrativo- specie in un territorio socialmente (immigrazione, modelli lavorativi fortemente radicati nella stagionalità) e economicamente (oltre 30 mila imprese medie e piccole, forte dipendenza da quell’industria anomala che è il turismo) peculiare e complesso da ‘categorizzare’ come quello riminese- non possa prescindere dal contesto che si verrà a determinare sul piano nazionale allorché verranno attuate le decisioni della coalizione di Governo in materia economico/finanziaria.
Fiducia, partecipazione, responsabilità, scelte rappresentano le coordinate principali di un articolato discorso che coinvolgerà la coalizione di governo riminese, da settembre e per tutti i mesi seguenti.
L’argomento programmatico prioritario che desidero porre nella giusta luce per il 2008 è quello che va sotto il nome di sicurezza. Nel programma di mandato 2006/2011 al primo posto tra i cosiddetti fattori dello sviluppo (pag. 9) vi sono ‘le sicurezze’, termine che non va inteso nella sola accezione di tutela sociale, lavorativa, di contrasto dell’illegalità ma- più estensivamente- di creare le condizioni sociali, culturali, territoriali, economiche affinché la comunità tutta possa essere fortemente garantita nei suoi diritti e rigorosamente responsabilizzata nei doveri, in modo da condividere e corrispondere a un disegno di sviluppo basato sul pubblico interesse e sull’uguaglianza di opportunità e servizi.
Se alimentare la partecipazione e la responsabilizzazione è la chiave di questo processo, che personalmente vedo legato a doppio filo a un grande entusiasmo, esso trae forza dalla capacità politico-amministrativa di compiere le eque e giuste scelte per una equa e giusta città; quella cioè che emergerà dalle decisioni che prenderemo in primis in sede di linee guida di bilancio e piano degli investimenti. E il metodo di confronto interno alla coalizione non è particolare secondario di tale evoluzione.
a) La sicurezza dello sviluppo. Come detto in precedenza, dovranno essere privilegiate le scelte capaci di dare senso concreto allo sviluppo di Rimini. Sono scelte programmatiche frutto di una pianificazione nuova (Piano Strutturale Comunale, Piano Strategico), sono scelte programmatiche che scaturiscono da percorsi complessi avviati nella scorsa legislatura o addirittura in precedenza (pag. 22 ‘garantire l’impegno a che gli interventi strategici in fase realizzativa- palacongressi, recupero ex colonia Murri, polo del benessere a Miramare, Trc, ampliamento dell’impiantistica scolastica e sportiva, contenitori culturali- vengano completati nella tempistica prevista’). In ogni caso, sono scelte che risponderanno al criterio di innalzare la qualità della vita e il livello dei servizi sul territorio, considerando ciò il cardine di ogni buona azione rivolta indifferentemente ai residenti, agli ospiti, alle imprese. Nello specifico, entro il mese di ottobre dovrà essere pubblicato il bando per le procedure operative del Piano Strutturale, in concomitanza del quale è a mio avviso auspicabile una giornata seminariale di approfondimento del percorso che ci porterà all’adozione dello strumento e delle novità intercorse (es. nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale). Allo stesso modo, subito dopo le festività di fine anno, è necessario predisporre- anche in sede di Consiglio Comunale- un’analisi del lavoro sul Piano Strategico, presentando ivi le prime risultanze. Considero inderogabile e prioritario rispettare la tempistica indicata per la redazione di questi due imprescindibili capisaldi di una Rimini non vagamente futuribile ma già capaci di intervenire concretamente sul presente. Altrettanto essenziale e non rinviabile è dare corso al mandato programmatico, approfondendone esaurientemente gli aspetti tecnici e politici prima del voto in Consiglio Comunale, per le progettazioni già in essere che occupano un ruolo basilare: nella realizzazione di una rete viaria sostenibile (Trc con provvedimenti relativi, es. sottopassi Poerio e Portofino); nel rilancio turistico, economico, sociale di aree strategiche (riqualificazione alberghiera, ex colonie Murri e Novarese, ghetti); nel dotare la città di una rete di servizi turistici e al cittadino innovativi (project financing Marina Centro e area di sosta Scarpetti); nell’incrementare la quantità e la qualità delle strutture sportive legate al rafforzamento dei processi di integrazione e a nuove, specifiche prospettive turistiche (stadio comunale, pista di atletica, project financing per l’ampliamento dell’impianto natatorio comunale); nel dare impulso a una politica culturale capace di diventare economia culturale (recupero del Teatro Galli all’interno di una riflessione/pianificazione sull’uso e le funzioni di tutti i contenitori culturali cittadini, trasformazione del Palazzo Valloni in Casa del Cinema dedicata a Federico Fellini). Ognuno di questi provvedimenti è tecnicamente complesso, è spesso caratterizzato da lunghe gestazioni, in diversi casi prevede un rapporto formale con soggetti privati; per questo, da parte della coalizione e dei singoli componenti, il suo approccio necessita se è possibile di ancora più impegno, attenzione, analisi, persino pazienza, capacità di illustrazione e di ascolto, dialettica adeguata al raggiungimento di obiettivi programmatici che Rimini attende da anni e, in alcuni casi, da decenni. La sistematizzazione degli incontri dei gruppi di Maggioranza, di seminari dedicati e di incontri con le Circoscrizioni (chiamate esse stesse a precise assunzioni di responsabilità per le scelte di competenza, es. gli interventi di manutenzione e arredo) a partire dal mese di settembre vuole essere una prima risposta a questa imprescindibile esigenza. Credo di non andare lontano se dico che da tale capacità di confronto che metteremo in campo nei mesi a venire, dipenderà l’autorevolezza stessa di questa Amministrazione Comunale (e in definitiva della coalizione che governa) lungo l’intero mandato;
b) La sicurezza sociale. Se dal 2001 al 2006 sono raddoppiati in bilancio gli investimenti per i servizi al sociale e alla pubblica istruzione, resta dirimente l’impegno prioritario su questo versante da parte dell’Amministrazione Comunale alla luce del gap accumulato nei decenni precedenti rispetto alle altre realtà regionali e delle modificazioni sociali che investono la nostra realtà territoriale. Ritengo che, insieme agli interventi già progettati e finanziati nel 2007 anche con l’imposta di scopo, la definizione della trattativa per trasformare l’area su cui attualmente sorge il Seminario della Diocesi di Rimini in un grande polo scolastico dal nido sino ai corsi universitari possa dare entro l’avvio dell’anno scolastico 2008/2009 una risposta decisiva e qualificante in tal senso. Uno dei primissimi (se non addirittura il primo) argomenti che dovremo dibattere approfonditamente alla riapertura settembrina dell’attività amministrativa sarà proprio la convenzione trentennale per utilizzare a pubblico servizio quell’area. Sul versante più propriamente dei servizi sociali, il modello capace di garantire opportunità impostato positivamente negli ultimi anni dovrà proseguire, focalizzando l’attenzione su progetti capaci di dare risposte concrete a handicap, famiglia, integrazione. Consapevoli comunque che esse presuppongono pianificazioni trasversali ai singoli settori della Pubblica Amministrazione (mobilità, cultura, attività sportiva, sportelli al cittadino, lavoro), sulle quali si lavorerà prioritariamente, coinvolgendo anche le aziende che erogano servizi territoriali;
c) La sicurezza dei cittadini e per i cittadini. Sui temi del contrasto all’illegalità e della tutela dell’ordine pubblico occorre registrare alcune modificazioni le quali- sebbene dovute a dinamiche sovraprovinciali e sovranazionali- hanno avuto impatto nell’ultimo anno anche sul quadro locale. Si sono intensificati- dopo anni di flebile, seppur mai totalmente cancellata, presenza- alcuni fenomeni di disagio i quali, per la loro visibilità territoriale, alterano sensibilmente il senso di sicurezza del cittadino. Mi riferisco alla prostituzione in strada (praticata soprattutto da ragazze dell’Est Europa), al consumo di alcol tra i giovani, ai bivacchi non autorizzati specie nei parchi pubblici, alle liti per futili motivi, all’abusivismo commerciale. E’ un quadro inedito con il quale dobbiamo fare i conti, cercando di contrarlo anche con strumenti e tecniche sperimentali per questo territorio, virando parzialmente dalla logica del ‘più uomini e più mezzi’. La mia proposta è quella di definire e realizzare una programmazione che rappresenti un vero e proprio salto di qualità nelle politiche della sicurezza, rafforzando gli strumenti di controllo del territorio a partire da quelli tecnologicamente più innovativi e gestibili (una rete razionale e pensata di videosorveglianza), incrementando le opportunità di utilizzo costante di aree a rischio degrado, alimentando le azioni di contrasto alle violazioni dei diritti dei lavoratori e agli affitti irregolari, sostenendo con progetti specifici la cultura della sicurezza e della legalità nei cittadini, nelle associazioni di categoria, nei comitati d’area alla luce di alcune positive esperienze messe in atto durante l’estate 2007. Credo sia giunto il momento di siglare una nuova Intesa per la sicurezza di Rimini, insieme alle forze economiche, sociali e sindacali della città. Nei mesi di settembre e ottobre è, a mio avviso, necessario dibattere tale argomento per giungere a una positiva sintesi;
d) La sicurezza dell’ambiente. Ci sono interventi in fase di attuazione o ormai prossimi all’avvio destinati a migliorare la rete viaria (via Roma, circonvallazione Corpolò, via Sozzi), altri che verranno attuati nel corso del 2008 (rotatoria SS16/SS72, rotatoria SS16/Industrie Valentini), ulteriori che saranno oggetto di progettazione (Circonvallazione Santa Giustina), il proseguimento del dibattito che dovrà portare alla redazione del Piano urbano della mobilità, l’indicazione tra le priorità di azione della Polizia Municipale del controllo e della vigilanza stradale. Ma al di là di questo dovremo concentrare le risorse su progetti capaci di incrementare la mobilità lenta in città e la qualità dell’aria che respiriamo. Credo sia giunto il momento di definire un programma ambientale efficace e eccellente che- attraverso azioni da portare avanti non in un giorno ma in un periodo adeguato- sia in grado di offrire un’alternativa vera e non generica alla circolazione su auto privata e di attuare politiche innovative di risparmio energetico. Ritengo questo un obiettivo perseguibile e prioritario già per il 2008.

Naturalmente non è solo la discussione dentro e fuori la coalizione di governo a determinare la realizzazione degli obiettivi scelti. La componente economico/finanziaria è altrettanto importante. La solidità delle politiche di bilancio attuate sino ad ora ha permesso una consistente mole di investimenti ed è su tale solidità che baseremo ancora una volta la nostra forza. Se da un lato non incrementeremo nel 2008 la pressione tributaria, dall’altro daremo un ulteriore impulso alle azioni dirette all’equità fiscale e al recupero dell’evasione tributaria- elemento nevralgico per il raggiungimento della coesione sociale- per le competenze vecchie e nuove (il catasto) assegnataci dalla legge.
Sulla scorta di quanto già realizzato anche in Comuni vicini (es. Ravenna) dovremo quindi analizzare l’opportunità di percorrere strade finanziarie capaci di utilizzare al meglio il patrimonio azionario e delle partecipazioni di proprietà del Comune di Rimini al fine di garantirne una più efficace governance, controllo e indirizzo e di fornire servizi ad elevato standard qualitativo e a prezzi equi, assicurando nel contempo una significativa capacità di investimento sugli obiettivi scelti. Con gli stessi obiettivi- migliori servizi e controlli più efficienti- si valuterà la possibilità (presente nel programma di mandato) di realizzare una società di servizio per la manutenzione ordinaria e del verde pubblico.