Violenza sulla compagna. Fermato ungherese per prostituzione minorile


Quando, il 10 febbraio, era andata in pronto soccorso per un mal di pancia, non pensava che quello sarebbe stato il luogo in cui, per la prima volta, avrebbe raccontato a qualcuno quello che le succedeva da otto anni.
Forse, la ragazza ungherese di 24, anni non lo avrebbe neanche fatto, se quel giorno non fosse stata picchiata selvaggiamente nel bagno dell’ospedale dal suo compagno. Il dottore che l’aveva visitata poco prima, quando è tornato per dimetterla, l’ha trovata in lacrime e piena di ecchimosi. A quel punto è esplosa: Kala Zsolt, 35 enne ungherese, suo fidanzato, l’aveva portata in Italia quando aveva 16 anni. Da Montecatini Terme, dove aveva cominciato a prostituirsi, erano arrivati a Rimini dove, diceva lui, si guadagna meglio. Vivevano insieme nell’hotel villa ombrosa a San Giuliano in via Nicolini. La ragazza, in ospedale, ci era finita già 4 o 5 volte, o per gelosia, ma più spesso per la rabbia di lui, quando portava a casa pochi soldi: 5/600 euro a sera. Dal racconto è emersa anche la situazione di altre due ragazze di 16 anni, anche loro portate in Italia con documenti falsi, anche loro costrette a prostituirsi per strada. Una, che alloggiava a Cesenatico, è stata rintracciata sulla statale di Cervia, ora è stata affidata ad una struttura protetta. Lei aveva conosciuto l’uomo tra anni fa, a 13 anni, ed era in strada da due mesi. La polizia di Rimini ha avviato le ricerche. L’uomo era tornato in Ungheria ma, ha fatto sapere alla 24enne di essere tornato per riprendersela. È stato fermato ieri sera con la sua macchina in via Popilia a Viserba, nei pressi dell’Italia in miniatura con le accuse di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile, violenza sessuale e sequestro di persona perchè, quando le ragazze non portavano a casa abbastanza denaro, la segregava in casa portandosi via la chiave.