Ventunenne trovato morto a riva, la Procura dispone l'autopsia


Il sostituto procuratore Davide Ercolani ha deciso di disporre l'autopsia sul corpo di Islam Mohamed Abdel Moneim Zoukay, il 21enne egiziano, residente a Bologna, trovato morto la sera di Ferragosto, a Rimini, sulla battigia dello stabilimento 9, dopo un bagno in mare. Restano da chiarire, infatti, le cause del decesso, che potrebbe essere avvenuto per annegamento o per un improvviso malore. Il dato certo è che il giovane, che lavorava per una cooperativa di servizi di Bologna, aveva raggiunto la Riviera ieri (venerdì) insieme ad un amico collega. E' stato proprio quest'ultimo a raccontare ai carabinieri di Rimini le ultime ore di vita di Islam. I due nel tardo pomeriggio sono andati in spiaggia e hanno deciso di fare un tuffo, prima uno e poi l'altro, cosicché chi non era in acqua poteva restare sulla battigia a controllare gli indumenti e gli oggetti personali di entrambi.
Il 21enne egiziano è entrato in mare per secondo, intorno alle 19.45, mentre l'amico era sulla battigia a chiacchierare al telefono con la madre. Passata all'incirca mezz'ora, non vedendolo tornare, si è preoccupato e ha incominciato a camminare lungo la riva tenendo lo sguardo fisso verso il mare. Arrivato all'altezza del Bagno 12 ha chiesto aiuto ad un passante e, insieme, hanno proseguito le ricerche. Tornati indietro al Bagno 9, hanno notato alcune persone che stavano soccorrendo un giovane esanime sulla battigia. Nel frattempo sono arrivati anche i soccorritori del 118 che hanno rianimato il 21enne egiziano a lungo, purtroppo inutilmente. Sul posto sono arrivati i militari della capitaneria di Porto, una pattuglia dei carabinieri e una della polizia Locale. Il medico legale, nel corso dell'ispezione cadaverica, ha escluso segni di violenza. "Islam non sapeva nuotare, forse è annegato", avrebbe riferito l'amico collega, ancora sotto choc, ai militari dell'Arma. Sarà l'esame autoptico, però, a stabilire con certezza come sia morto il 21enne.