Variante SS16. Prosegue la battaglia del comitato: donazioni per iniziative aperta


Il comitato “No alla variante della SS16 Rimini – Tuteliamo il nostro territorio” continua la sua battaglia contro la variante all’Adriatica. Per finanziare iniziative contro il progetto è stato aperto un sito sulla piattaforma “gofoundme” (https://www.gofundme.com/f/no-allecomostro-della-variante-ss16-rimini) per raccogliere donazioni. Creato anche un form di iscrizione al comitato (https://forms.gle/EJeVXsNJs9Tm29LUA). Annunciati anche una serie di incontri a breve con le associazioni ambientaliste del territorio.
La variante viene definita dal comitato “un ecomostro obsoleto e inefficace“. Quattro i principali motivi di contestazione. In primis il comitati ritiene il progetto obsoleto in quanto ideato ormai 20 anni fa. “Il complesso della nuova variante SS16 – si legge – è largo 50m e lungo 28Km, a questa si aggiungono raccordi e svincoli per un totale di 1 milione e 200.000 m² di asfalto. Comporta la costruzione di 4 corsie parallele al tratto lato mare dell’autostrada, formando così, un agglomerato da 14 corsie (di cui 4 di emergenza) e moltiplicando le polveri sottili in una città in cui l’inquinamento è già elevato e sfora spesso i limiti. Oltretutto la sua età fa si che non sia efficace; infatti non sposterà il traffico dalle zone più congestionate, come quelle del centro urbano e della Via Marecchiese, sarà solo una toppa temporanea e mal cucita, che non si potrà più rimuovere“. Inoltre il comitato ritiene il progetto altamente dannoso per i cittadini perché “non tiene conto del mutamento dei contesti abitativi su cui passerà zone in cui sono sorti nel frattempo interi villaggi (Anas da atto che gli immobili presenti nella fascia di 250 metri sono praticamente raddoppiato, passando da circa 1100 a 2000) ad alta densità abitati va, con nuove abitazioni, scuole e palestre nelle vicinanze, abitazioni che
rappresentano per molte famiglie un nuovo inizio, un punto di partenza verso il futuro, con tanto di mutuo sulle spalle da pagare, mentre per altre i sacrifici di una vita, le famose “4 mura” di casa
colme di un valore affettivo oltre che economico“. Il progetto viene inoltre bollato come inquinante, visto che cementifica aree verdi e terreni coltivabili, e anacronistico.