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Variante alberghi. Renzi critica, Giudici avanza sospetti

di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Ven 21 Nov 2008 17:33 ~ ultimo agg. 12 Mag 18:27
Tempo di lettura 4 min

L’intervento di Gioenzo Renzi, consigliere comunale di AN:

Variante Alberghi, una risposta parziale e un’occasione perduta per trasformare gli alberghi economicamente non più vantaggiosi in asili nido, centri benessere, collegi universitari o residenze per anziani!

“La Giunta Ravaioli, anche nella Variante Alberghi, ha dimostrato ancora una volta l’assoluta incapacità di cercare e proporre soluzioni di ampio respiro.

Questa variante, infatti, è un provvedimento parziale, che invece di soddisfare tutti i portatori d’interessi coinvolti, per alcuni risulterà fortemente discriminatoria e creerà ingiuste penalizzazioni – ha dichiarato il Consigliere Comunale Gioenzo Renzi di AN-PDL.

Con questa Variante, – precisa Renzi- si fornisce, con l’aumento dell’indice edificatorio da 1,7 a 2 mq/mq, la possibilità di riqualificazione solo a quegli alberghi che hanno ancora una superficie utile disponibile e che non hanno ancora utilizzato tutta la loro capacità edificatoria, ma non si prevede nessuna soluzione per quelle strutture ricettive che non rientrano in tale condizione e che non hanno più nessuna convenienza economica a stare aperte, ad esempio alberghi di 12, 15 o 20 camere, o che addirittura hanno già cessato l’attività dopo il 10 settembre 1996, o dopo il 10 settembre 1999, cioè dopo i due vincoli temporali in base ai quali, per una scelta del Comune, non si può più trasformare la destinazione d’uso alberghiero in residenza ed eventuali attività complementari.

Noi condividiamo la decisione di arrestare la trasformazione degli alberghi in nuovi appartamenti, ma nello stesso tempo riteniamo sbagliato bloccare il cambio di destinazione d’uso in altre attività per quegli alberghi che non sono più economicamente vantaggiosi.

Per evitare questa discriminazione, perciò, avevamo presentato due emendamenti, respinti dalla maggioranza di centro sinistra, con i quali prevedevamo una via d’uscita, un’alternativa a quelle strutture ricettive che hanno chiuso dopo i due vincoli temporali suddetti o che siano in grado di dimostrare la loro non convenienza economica nel tenere aperta l’attività, dando loro la possibilità di trasformare la destinazione d’uso alberghiero in asili nido, scuole materne, centri estivi per bambini, centri benessere, ambulatori, collegi universitari, palestre, residenze per anziani, cioè tutte attività compatibili con l’offerta turistica.

Riteniamo, infatti, una grossa penalizzazione per i proprietari di queste strutture, non consentire nessuna modalità di variazione del vincolo alberghiero, come stabilito, tra l’altro, anche nella Legge Regionale n. 28 del 1990, dove si prescrive la rimozione del suddetto vincolo in caso venga dimostrata la non convenienza economica di gestione dell’azienda ricettiva.

In poche parole, – conclude Renzi – l’Amministrazione Comunale ha perso un’occasione per riqualificare in maniera organica e complessiva la nostra struttura turistico alberghiera.”
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Una Variante alberghi di basso profilo, di pura conservazione dell’esistente, ma anche con qualche mistero.

Una osservazione fatta dalla Provincia, che imponeva il rispetto del D.M. 1444/68 sulla massima densità territoriale e fondiaria nei casi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti, e che prescriveva una limitazione del 70%, è stata arbitrariamente modificata con una controdeduzione d’Ufficio, verrebbe da chiedersi: a che è servito l’esame della Provincia?

Una osservazione di un cittadino che, pur giunta fuori termine, analogamente alle altre pervenute in ritardo, doveva essere discussa in Consiglio, ma che è stata totalmente discriminata e occultata ai consiglieri.

Nel corso della seduta abbiamo presentato 7 emendamenti (tutti respinti) che intendevano promuovere soluzioni più idonee come :

1) Portare l’altezza max degli alberghi a 27 mt. per creare i presupposti di una effettiva riqualificazione delle strutture alberghiere, per ridisegnare gli spazi comuni, in particolare al piano terra, con altezze maggiori di quelle attuali, per mantenere la capacità ricettiva e il numero dei piani esistente.

2) Promuovere forme simili a quelle dell’ ”albergo diffuso”, che corrisponde ad un preciso “target” di attrattività della nostra riviera.

3) Favorire “residence” di alta qualità, con spazi comuni almeno al 50%.

4) Ripristinare la norma che consentiva il 25% per attività extra ricettive, per fronteggiare esigenze di adeguamento normativo, tecnologico, commerciale, di negozi, pubblici esercizi e altre attività di servizio.

Abbiamo ribadito l’urgenza di dare soluzioni adeguate per gli alberghi obsoleti, per ridare spazio ed effettiva riqualificazione alla zona turistica, attraverso lo spostamento di volumi edilizi in altre aree edificabili del territorio comunale, cioè nei 164 comparti edificabili previsti dal vigente PRG ed ancora inattuati, come indicato dal nuovo PTCP che preclude espansioni in zone agricole.

Per questo occorre un’operazione certamente complessa, ma possibile, come abbiamo dimostrato con una nostra concreta proposta di deliberazione che giace in Commissione terza, che a costo zero per il Comune, mettendo in moto risorse private, potrebbe ricostituire una disponibilità di aree utili allo scopo,

Purtroppo tra ottuse preclusioni, forzature e discriminazioni, una maggioranza blindata, si è sottratta al confronto e ad ogni utile contributo.

Per l’ approvazione della delibera è stato chiesto il voto per appello nominale, perché potrebbero esserci strascichi e ricorsi.

Consigliere cComunale Eraldo Giudici

POPOLARI LIBERALI -PDL

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