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inchiesta aperta

Un anno dalla scomparsa di Luca e Cristian, una messa in loro ricordo

In foto: il funerale di Cristian Gualdi
il funerale di Cristian Gualdi
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura 2 min
Dom 21 Dic 2025 17:14 ~ ultimo agg. 17:45
Tempo di lettura 2 min

Chi vuole ricordare Cristian Gualdi e Luca Perazzini si ritroverà lunedì 22 dicembre, alle 20, nella chiesa di San Vito. E' lì che verrà celebrata la messa per i due alpinisti santarcangiolesi morti sul Gran Sasso un anno fa. Al termine della funzione ci sarà un momento dedicato a loro con racconti e testimonianze. Nel frattempo prosegue l'indagine penale della Procura di Teramo per fare chiarezza su cosa accadde realmente quel giorno. Per gli avvocati Francesca Giovanetti e Luca Greco, che rappresentano le famiglie di Gualdi e Perazzini, i due amici "potevano essere salvati se solo i soccorsi fossero stati più tempestivi".

E' da questa convinzione che nasce il corposo esposto da cui poi è originata l'inchiesta, che vede iscritto nel registro degli indagati il responsabile dei soccorsi. Oltre 50 pagine nelle quali i legali riminesi hanno sollevato una serie di questioni. In primis quella relativa alla mancata chiusura della funivia di Monte Cerreto, soprattutto alla luce dell’allerta meteo che era stata diramata dalla Protezione civile per domenica 22 dicembre. Altro aspetto da esaminare la tempestività e l’efficacia dei soccorsi, dal momento che il primo allarme lanciato da Gualdi al 112 risalirebbe alle 14.56, quando le condizioni meteo erano tutt’altro che proibitive. In totale saranno 17 le telefonate tra gli alpinisti e i soccorritori, ai quali Gualdi, alle 15.55, inviò l'esatta posizione Gps in cui si trovavano. Infine è stato posto all’attenzione della procura di Teramo un ulteriore quesito, che riguarda la mancata attivazione dell’elicottero di ultimissima generazione in dotazione all’Aeronautica Militare italiana, in grado di operare sia di giorno che di notte e in qualsiasi condizione meteorologica. Un punto ritenuto essenziale dai legali dei familiari, che richiama il precedente di Rigopiano e si collega alla richiesta di ascoltare direttamente i piloti in servizio all'epoca in quella fascia oraria per ricostruirne l'effettiva disponibilità ad alzarsi in volo.

 
 
 
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di Redazione
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