Tapparelle abbassate e teli a schermare il balcone, donna segregata dal compagno


Per lungo tempo è stata costretta a vivere con le tapparelle abbassate anche in pieno giorno, per evitare che potesse vedere quello che accadeva all'esterno. Addirittura il suo compagno, un 72enne di origine pugliese, aveva posizionato dei teli sul balcone dell'abitazione per oscurarle del tutto la visuale. Per il sostituto procuratore Luca Bertuzzi, che ha coordinato le indagini dei carabinieri, la donna era di fatto segregata in casa, dove viveva in un perenne stato di prostrazione e timore a causa delle umiliazioni e delle violenze, verbali e fisiche, ad opera del suo compagno, ora indagato per maltrattamenti.
L'uomo, infatti, era abituato a controllare ogni suo movimento, persino quando usciva di casa. La donna doveva camminare a testa bassa, senza poter di fatto salutare nessuno. La loro convivenza era scandita da continui ordini. Quando lei provava a ribellarsi, lui le metteva le mani addosso. Come quella volta che, dopo averla spintonata, le aveva strappato il cellulare impedendole di chiamare i carabinieri. L'ultimo intervento delle forze dell'ordine risale a fine giugno. In quell'occasione la donna, che vive in Valconca, aveva denunciato di essere stata scaraventata a terra mentre preparava da mangiare. "Meriti di essere ammazzata", sarebbe stata una delle ultime minacce rivoltale dal compagno (assistito dall'avvocatessa Nicoletta Gagliani), che su ordine del gip di Rimini, Raffaella Ceccarelli, dovrà mantenere dalla persona offesa una distanza di almeno mille metri e indossare il braccialetto elettronico.