Indietro
menu
Tutti si sentano coinvolti

Sviluppo e clima. Cgil chiede confronto col territorio

In foto: strike for climate
strike for climate
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Ven 27 Set 2019 16:08 ~ ultimo agg. 27 Mag 13:57
Tempo di lettura 2 min

Oltre al sostegno alla manifestazione di questa mattina per il clima, la CGIL ricorda di essere impegnata in diverse azioni sul territorio in tema ambientale e sull’uso delle risorse. Ad esempio, le assemblee organizzate dalla FIOM in Robopac e Focchi e dalla Filctem in Aeffe e Velmar e lo sciopero proclamato dal sindacato scuola FLC CGIL.

“Anche a livello istituzionale – ricorda la segreteria della CGIL di Rimini sempre più città stanno dichiarando l’emergenza climatica. La Regione Emilia Romagna lo ha fatto con una delibera di Giunta con l’obiettivo di ridurre le emissioni dall’80 al 90% rispetto al 1990 entro il 2050. Consideriamo positivamente anche l’impegno ad adottare una nuova legge verso il consumo zero di suolo, all’insegna della rigenerazione delle città e della riqualificazione degli edifici, e ancora, per la mobilità elettrica, le emissioni zero del trasporto pubblico, l’economia circolare, fino alla realizzazione dell’azzeramento delle emissioni climalteranti. In Regione,diversi Comuni, oltre a Rimini, hanno già accolto le istanze di Fridays for future.

Ma al di là delle dichiarazioni in ambito istituzionale, e su questo sollecitiamo gli altri Comuni della nostra Provincia a seguire l’esempio della Regione e del Comune capoluogo, occorre che ogni cittadino/cittadina si senta coinvolto e attui dei comportamenti che possano contrastare il cambiamento climatico e favoriscano una maggiore sostenibilità ambientale a partire dalla eliminazione della plastica usa e getta e da un diverso approccio alla mobilità. Dunque, per quanto importante e necessario l’impegno delle Amministrazioni Locali da solo non può bastare se si vuole veramente avviare una fase di transizioni ecosostenibile. Bisogna rivedere il concetto di sviluppo affinché il cambiamento climatico non sia associato esclusivamente a divieti ma sia anche una opportunità, un’occasione per intervenire su nuovi settori strategici e per questo non basta l’esclusiva volontà di chi amministra.

Per concludere con una richiesta specifica: “Proponiamo pertanto alle Istituzioni, alla Politica, alle Associazioni del territorio, che si apra una fase di confronto e di coinvolgimento di tutti i soggetti che possano svolgere una funzione trainante in questa sfida che non possiamo permetterci di perdere”.

Altre notizie
di Lamberto Abbati