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Il video su Tik Tok

Scoppia il caso Gilberto, animatore sottopagato in fuga. Croatti: inaccettabile

In foto: il video su Tik Tok
il video su Tik Tok
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Lun 11 Ago 2025 12:54 ~ ultimo agg. 17:52
Tempo di lettura 3 min

Andamento turistico altalenante, spiagge che si riempiono solo nei weekend, marinai di salvataggio in sciopero e ora anche il "caso" Gilberto. Non c'è pace per la riviera romagnola in questa tribolata estate 2025. L'ultimo episodio riguarda un giovane che ha consegnato al web, con un video su tik tok da oltre un milione di visualizzazioni, una testimonianza non certo edificate delle condizioni di lavoro in una struttura ricettiva del riminese (tra l'altro a 4 stelle). Gilberto, questo il nome del ragazzo, spiega di essere arrivato a Rimini per fare l'animatore in hotel con un contratto che recitava 1300 euro per 45 ore settimanali che però, detratti vitto e alloggio, diventano 630. Appena 3 euro all'ora. Il giovane punta poi il dito anche sull'alloggio che gli è stato fornito, di cui allega le foto, una sorta di mansarda con evidenti tracce di muffa. "Qualcuno dovrebbe prendere l'iniziativa è fare qualcosa - conclude Gilberto nel video girato direttamente in stazione a Rimini - Altro che fuga di cervelli, qui c'è proprio da scappare." Ad assumere il giovane però non sarebbe stata direttamente la struttura ricettiva ma una agenzia che recluta animatori.

Il video ha suscitato molte reazioni di solidarietà ma anche alcune critiche. C'è chi parla di esperienze analoghe fatte in giro per l'Italia, c'è chi condivide unicamente le critiche legate all'alloggio, chi parla di "sfruttamento" e coraggio nel denunciare e andare via ma anche chi sostiene che "non si fa l’animatore per i soldi, hai perso un’occasione unica".

La vicenda sta comunque facendo già discutere anche la politica. 

Il racconto di Gilberto, giovane animatore che a Rimini ha lasciato il lavoro per una paga di fatto ridotta a 3 euro l’ora e un alloggio in condizioni inaccettabili - commenta il senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti - è solo una delle tante storie di inaccettabile sfruttamento che provengono dal comparto turistico e che si ripercuotono negativamente sulla reputazione, la qualità e la competitività delle nostre destinazioni turistiche. Una storia che dimostra ancora una volta quanto sia urgente introdurre un salario minimo legale in Italia. 
Nel turismo, come in altri settori, ci sono tantissimi imprenditori onesti che rispettano i lavoratori e garantiscono condizioni dignitose e sono proprio loro i primi penalizzati dalla concorrenza sleale di chi taglia i costi sulla pelle dei giovani. Gli stessi sfruttatori che vergognosamente si sono scagliati contro il reddito di cittadinanza perché colpevole di non consentirgli di trovare schiavi disperati e disposti a tutto.
Gli attuali contratti tra trattenute e orari extra non pagati scendono sotto la soglia della dignità e non possono più essere tollerati. Serve una legge che stabilisca una paga minima oraria sotto la quale non si può scendere, e servono controlli veri per farla rispettare.
La soluzione c’è già: il disegno di legge del M5S sul salario minimo, fermo sul tavolo del governo. Ma anziché approvarlo, la maggioranza preferisce aumentare i compensi dei propri ministri e dare spazio a contratti pirata approvati dal CNEL, proprio quel CNEL dove siedono persone come Renato Brunetta che lì godono di stipendi da favola e, per di più, continuano ad aumentarseli.
Il turismo di qualità si costruisce insieme: imprenditori, lavoratori e istituzioni. Ma senza un salario minimo e tutele certe, continueremo a leggere storie di sfruttamento che danneggiano i giovani e l’immagine stessa del nostro territorio."

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