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disturbo del sonno

Schiamazzi notturni fuori dal forno, titolare condannato a risarcire residente

In foto: Da Pexels (Valbhav Jadhav)
Da Pexels (Valbhav  Jadhav)
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura 2 min
Lun 22 Set 2025 18:07 ~ ultimo agg. 19:02
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E' stato ritenuto responsabile del reato di disturbo del riposo delle persone e per questo condannato a risarcire il residente che lo aveva querelato. Così ha deciso il tribunale di Rimini, secondo cui il titolare di un forno con laboratorio e punto vendita a Bellaria Igea Marina avrebbe dovuto impedire ai propri clienti, per lo più giovani che nel periodo estivo ed in orario notturno consumavano i prodotti stazionando davanti all'esercizio pubblico, di disturbare il riposo delle persone che abitano nelle vicinanze. 

E' stato un residente della zona, che si è rivolto all'avvocato Andrea Guidi, a denunciare gli abituali rumori e schiamazzi che per ben due estati (quelle del 2022 e del 2023) gli avrebbero impedito di dormire con le finestre aperte. L'uomo, esausto per la situazione a suo dire intollerabile, ha deciso di esporsi e passare alle vie legali. Ad ulteriore sostegno della sua tesi, il denunciante ha prodotto anche foto che ritraevano gruppi di giovani, anche 20 e 30 persone, che sostavano in piena notte davanti al forno consumando i pizzette, spianate o brioches e disturbando a più riprese il vicinato con grida e risate. Al titolare del forno, quindi, è stato contestato di aver prediletto il profitto della propria attività alla quiete pubblica, poiché si sarebbe disinteressato del fenomeno di aggregazione estremamente rumoroso e disturbante per il vicinato causato dalla somministrazione dei suoi prodotti in piena notte, per di più a locale chiuso, come documentato dalle indagini svolte dalla polizia Locale di Bellaria Igea Marina. 

Il tribunale di Rimini, pur avendo accertato la sussistenza del reato, ha comunque deciso di non punire il fatto per tenuità, ma ha condannato il titolare del forno, difeso dall'avvocata Manuela Guerra, al risarcimento del danno patito dal vicino querelante, quantificato in circa 4mila euro (spese legali comprese). 

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