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e la conferisce a matteotti

San Clemente revoca la cittadinanza a Mussolini

In foto: il discorso della sindaca Cecchini
il discorso della sindaca Cecchini
di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Ven 25 Apr 2025 09:50 ~ ultimo agg. 13:25
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Alla vigilia del 25 aprile e all'unanimità il Consiglio Comunale di San Clemente ha votato la revocato la delibera di conferimento della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Approvata la delibera di conferimento della cittadinanza onoraria a Giacomo Matteotti, con un ricordo dell'ex sindaco Bilancioni.

Le motivazioni sono state spiegate dalla sindaca Mirna Cecchini:

"La cittadinanza onoraria in Italia, seppur non prevista come istituto giuridico ufficiale bensì quale riconoscimento onorifico e di merito, viene attribuita, da un Comune, a cittadini italiani e/o stranieri che si sono particolarmente distinti in campo culturale, sportivo, scientifico, economico, sociale ed umanitario. Pertanto non può essere concessa a chi si rende indegno, nelle idee, NELLE AZIONI E NEGLI INTENTI, di tale riconoscimento. Queste sono le ragioni che ci portano a proporre la revoca della cittadinanza onoraria concessa a Benito Mussolini il 19 maggio 1924. Un uomo che peraltro, in occasione del discorso pronunciato alla Camera dei Deputati il 3 gennaio 1925 ammise, nei fatti, la responsabilità politica, morale e storica del delitto Matteotti. Fu sempre lui a far massacrare popoli, a far incarcerare gli avversari politici, a far uccidere chiunque considerasse un nemico. Fu lui a lasciarsi ammaliare dalle Sirene del Nazismo e a voler l’Italia alleata di Adolf Hitler, gettando il Paese nella catastrofe! Il dramma del fascismo è riassumibile anche in un altro passaggio cruciale, quello del discorso di Mussolini del gennaio 1925, successivo quindi all’assassinio di Matteotti: “Se il Fascismo non è stato che olio di ricino e manganello e non invece una superba passione della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il Fascismo è stato un’associazione a delinquere, a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho creato”.

E ancora: "La condizione politica e sociale nella quale maturò, l’anno prima, cioè il 1924, la decisione di elevare Benito Mussolini a cittadino onorario del nostro Comune si nutriva allora della propaganda, populista ma antiumanitaria, dispensata a piena mani da colui che si era autoproclamato Duce. Cancellare questa cittadinanza onoraria è una risposta chiara ai “pochi, non pochissimi, troppi - scrive Aldo Cazzullo nel libro Mussolini, il Capobanda - ancora oggi estimatori di Mussolini” e alla “maggioranza degli italiani che crede, o a cui piace credere, a una storia immaginaria, consolatoria, autoassolutoria”. Cancellare, non per puro spirito di revisionismo, il segno istituzionale di una figura, allora Capo del Governo, insediatasi nel Regno d’Italia facendo ricorso alla violenza, alla sopraffazione, all’eliminazione, all’annientamento, fisico e morale, delle voci avverse al regime, significa voler ridare piena dignità alle innumerevoli vittime civili e militari di quell’epoca nefasta, culminata nel baratro del Secondo Conflitto Mondiale. San Clemente non ha mai assorbito gli ideali della politica, della violenza, dell’efferatezza e della dispersione armata di ogni e più minima libertà individuale caratterizzanti l’intero e nefasto periodo del regime fascista! Io voglio, anzi noi vogliamo, stare dalla parte giusta della Storia: San Clemente è sempre stato ed è un Comune ANTIFASCISTA!"

Le motivazioni per la cittadinanza onoraria a Matteotti: "Matteotti è stata una delle tante vittime, illustri, del regime: per diretta azione di Benito Mussolini che lo dichiarerà - nel 3 gennaio 1925 - dopo aver tentato, inutilmente per molti mesi, di far tacere le voci che già lo indicavano unico mandante. Matteotti ha rappresentato per tanti, e ancora adesso il suo insegnamento è parte integrante delle coscienze di tutti noi donne e uomini liberi, una delle figure più evocative del Novecento".

La sindaca ha poi ricordato l'ex sindaco di San Clemente Andrea Bilancioni, che fu primo cittadino dal 1920 al 1923 "Un po' il nostro Matteotti".

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