Riccione entra nella rete dei “Comuni amici delle tartarughe marine”


Il Comune di Riccione ha ufficialmente aderito al Protocollo d’intesa “Comuni amici delle tartarughe marine”, promosso da Legambiente nell’ambito del progetto europeo Life Turtlenest. Riccione si unisce a una rete nazionale di enti locali attivamente coinvolti nella protezione della specie Caretta caretta e nella salvaguardia degli habitat naturali lungo le coste italiane.
La decisione arriva in un momento particolarmente significativo: lo scorso 25 giugno, infatti, la Fondazione Cetacea di Riccione aveva segnalato la presenza di un nido di tartaruga marina Caretta caretta sulla spiaggia libera nei pressi della zona 133-134. L’area, da allora, è stata prontamente messa in sicurezza e attualmente è sottoposta a monitoraggio costante, in attesa della schiusa delle uova, ormai imminente.
La sottoscrizione del protocollo rafforza le azioni già previste dal Comune in materia ambientale. L’articolo 53, infatti, del Regolamento comunale per la cura del verde, ispirato alla Direttiva Habitat dell’Unione Europea, già detta misure di tutela per gli habitat dunali, ecosistemi spesso minacciati da erosione costiera, urbanizzazione e infrastrutture.
Gli obiettivi che il protocollo si pone vanno dalla promozione della conoscenza scientifica e culturale delle tartarughe marine e dei loro habitat alla tutela e conservazione dei tratti di costa utilizzati per la nidificazione; dalla sensibilizzazione di cittadini, turisti e operatori balneari attraverso percorsi informativi e formativi, all’incentivare la collaborazione interistituzionale tra Comuni, centri di ricerca, enti ambientali e associazioni.
Con la firma del Protocollo d’intesa, il Comune di Riccione si impegna a mettere in atto azioni concrete per proteggere le tartarughe marine e il loro habitat. Tra queste, la regolazione dell’illuminazione in prossimità delle zone di nidificazione, la pulizia controllata delle spiagge con metodi non invasivi e una gestione responsabile delle aree di possibile deposizione delle uova.
Il Comune collaborerà con enti qualificati come università, centri di recupero della fauna marina e la Capitaneria di Porto per promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte sia ai cittadini che agli operatori turistici.
Aspetto fondamentale sarà anche quello di far rispettare le norme esistenti a tutela del mare e delle coste, come il divieto di circolazione di veicoli a motore sulle spiagge, il divieto di accendere falò e di abbandonare rifiuti, pratiche che danneggiano seriamente l’ambiente dunale e le zone di nidificazione. Infine, tra le buone pratiche da adottare, il Comune si impegnerà a limitare le emissioni luminose e sonore durante la notte, per ridurre il disturbo alla fauna marina, soprattutto nel periodo della riproduzione.