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Rete fognaria: Vasto come Rimini, ma con tempi (e costi) diversi

di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Mer 31 Ago 2011 15:23 ~ ultimo agg. 14 Mag 14:08
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Ancora più vicina, nelle modalità, è la vicenda che ha vissuto in queste settimane un altro centro, questa volta sull’Adriatico.

Vasto, come Rimini, è una città di costa che ha nel turismo la sua principale economia. Ben diverse, ovviamente, le proporzioni: Vasto, 41mila abitanti e 320mila presenze stimate l’anno. Ha una sua Notte Rosa (niente a che vedere con la nostra) ma pure una Notte Bianca. Come Rimini ha ricevuto la Bandiera Blu, ma come Rimini di recente ha avuto a che fare con problemi di scarichi a mare. Anche perché, come a Rimini, buona parte della rete cittadina non è separata e sono presenti sfoghi a mare che si aprono in caso di emergenza. E come a Rimini, della questione si sta occupando anche la Magistratura, anche per capire se nella rete cittadina ci siano troppi allacci privati.
A Vasto il problema delle criticità della rete fognaria, già noto da diversi anni, è esploso a inizio agosto quando una rottura delle condotte stracolme ha causato sversamenti di liquami in mare per diversi giorni, con conseguenti divieti di balneazione, in vigore anche a ferragosto. E con conseguente ira dei turisti: alcuni hanno minacciato la class action.
L’Amministrazione, tra proteste, polemiche e timori diffusi per i danni di immagine, si è subito mossa convocando d’urgenza la conferenza dei servizi per studiare soluzioni urgenti.
La Sasi, società che gestisce il servizio idrico, ha annunciato l’impegno, con capitali propri, per un progetto di risanamento delle condotte sulla riviera. Il Comune di Vasto, dal canto suo, avvierà la progettazione per il raddoppio della rete sul litorale, con nuove condotte per le acque bianche, utilizzando un fondo di 1,5 milioni di euro approvato con un emendamento al bilancio.
“Il tempo previsto per il progetto è di 60 giorni, ci spiega l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Vincenzo Sputore, per poi aprire subito la gara e risolvere tutto prima della prossima stagione”. C’è anche un piano di sistemazione fonaria più generale che intercetta la condotta più a monte, dal costo di oltre 20 milioni di euro, ma per il momento ci si concentra sulla priorità della zona turistica. Il presidente del consiglio comunale, per provocazione ma non più di tanto, ha suggerito di finanziare i fondi vendendo il parco acquatico cittadino realizzato con i fondi della Cassa del Mezzogiorno dal valore, appunto, tra i 15 e i 20 milioni.
Costi e tempistiche comunque impensabili per una situazione molto più ampia, complessa e articolata come quella di Rimini. Anche se, sul web, le due città sono già finite a braccetto. Per un mal comune che di gaudio ne porta davvero poco.

(Newsrimini.it)

Foto ilcentro.gelocal.it

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