Il futuro della ex colonia
Piano dell'arenile, giovedì in consiglio. Si parte con la ex colonia Enel
In foto: la ex colonia Enel di Rimini

di Redazione

Mar 5 Ago 2025 14:08 ~ ultimo agg. 14:34
Con il parere favorevole della III Commissione Consigliare, avanza il percorso di approvazione del nuovo Piano dell’Arenile di Rimini che giovedì 7 agosto approderà in Consiglio Comunale per il via libera definitivo.
Tra i principali elementi di novità c'è quello che viene definito “Parco attrezzato”, ovvero un insieme di aree la cui trasformazione è affidata all’intervento pubblico che si sviluppa in forme e modalità diverse sulla base del contesto urbano. Tra tali aree, sono inclusi il cosiddetto “Triangolone” a Marina Centro, il parco del Mare di San Giuliano, l’area di piazzale Marvelli, dov’è in corso la realizzazione del parcheggio interrato, e l’area dell’ex Colonia Enel. In quest’ultimo caso, il Piano prevede la trasformazione della sua classificazione in colonia priva di interesse storico-testimoniale con l'apposizione del vincolo di esproprio, passaggio necessario per procedere alla demolizione della struttura. L’atto arriva a conclusione di un percorso che ha visto prima il nulla osta regionale alla declassificazione, poi l’ok di Regione e Provincia nel Comitato Urbanistico di Area Vasta. L'operazione consentirà all’Amministrazione Comunale di procedere all’esproprio del bene di proprietà privata per poi avviare la demolizione, indicativamente entro l’anno. Per questa prima fase l'investimento previsto è di 4 milioni di euro.
Successivamente partirà la riqualificazione ambientale e urbana dello spazio che prevede la possibilità di accogliere molteplici funzioni come attività culturali, sportive, ricreative e sociali in ogni stagione dell’anno, compresa la realizzazione di parcheggi pertinenziali. L’intervento rientra tra quelli sostenuti dal “Bando Rigenerazione Urbana 2024” dell'Emilia Romagna che ha riconosciuto al progetto un finanziamento di 1.250.000 euro.
La connessione tra la spiaggia e il Parco del Mare è uno degli obiettivi strategici del Piano, che mira ad un miglioramento complessivo della qualità architettonica e ambientale della spiaggia attraverso l’accorpamento delle superfici e l’incremento della permeabilità visiva, l’incremento del fronte delle spiagge libere, la riduzione del 10% delle superfici presenti sull’arenile e la qualificazione del patrimonio edilizio, l'arretramento delle strutture e la protezione dall’allagamento costiero. Per quanto riguarda le strutture, il Piano stabilisce principi compositivi chiari che garantiscano unitarietà degli interventi pur lasciando flessibilità per potersi meglio adattare alle diverse esigenze.
“Ringrazio gli uffici del Comune per l’enorme lavoro che hanno condotto finora e che saranno chiamati a portare avanti con altrettanto sforzo prossimamente, anche alla luce della messa a gara delle concessioni demaniali, tema che si intreccia col piano dell’arenile e su cui purtroppo regna ancora tanta, troppa, incertezza – sottolinea l’assessora alla pianificazione del Territorio Valentina Ridolfi - Ciò nonostante andiamo avanti, consapevoli della necessità di mettere a terra uno strumento risultato di un’ampia concertazione con tutti gli enti e i portatori di interesse coinvolti, che potrà metterci nelle condizioni di innovare in maniera radicale la nostra offerta turistica balneare, con un nuovo approccio che vede la spiaggia non come uno spazio a sé stante, ma come luogo in connessione con il Parco del Mare e quindi collegato e parte della città. L’approvazione del Piano ci dà, inoltre, modo di poter procedere con progetti fondamentali in questo senso, uno su tutti l’ex Colonia Enel, così come il Parco del Mare a San Giuliano o la riqualificazione del Triangolone, tasselli strategici per completare la rigenerazione del waterfront. Ovviamente non possiamo non tenere conto di ciò che viene deciso (o non deciso) da Roma rispetto al tema Bolkeinstein: restiamo in attesa del testo definitivo sugli indennizzi previsti per i concessionari uscenti, oltre a indicazioni e chiarimenti che consentano a Rimini, così come a tutti i Comuni costieri, di gestire questa delicata fase di passaggio. Noi continuiamo comunque a muoverci, in confronto costante con la Regione e con gli operatori balneari”.
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