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dal 28 giugno

Orario estivo ridotto in sei uffici postali. Rimini si ribella

In foto: un ufficio postale
un ufficio postale
di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Ven 27 Giu 2025 11:09 ~ ultimo agg. 16:24
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Non solo sempre meno, ma anche con tempi di apertura più corti. Anche in provincia di Rimini, soprattutto nei comuni più periferici è continua l'emorragia degli uffici postali. Ci sono già state diverse chiusure e altre sono in programma. Tante le voci che si sono levate dalla politica, e non solo, per tenerli aperti, come servizio fondamentale per la comunità e soprattutto per le persone più anziane che spesso si trovano a dover fare lunghi tragitti per raggiungere un ufficio aperto. Ma il problema non riguarda solo i piccoli comuni ma anche il capoluogo e non solo le zone periferiche.

Nei giorni scorsi all'amministrazione di Rimini è arrivata la comunicazione che dal 28 giugno e per tutta l'estate molti uffici osserveranno un orario estivo "per - viene spiegato da Poste Italiane - garantire un equilibrio tra la flessione della domanda dei servizi postali nel periodo estivo e la relativa offerta”. La rimodulazione si traduce in un taglio alle giornate di apertura che interessa sei uffici, a partire da quello di via Bissolati, che sarà chiuso per 15 giorni distribuiti tra luglio e agosto e quello di Santa Giustina, chiuso per undici giorni concentrati nel solo mese di agosto, seppur non consecutivi. Ci sono poi le chiusure del ‘solo’ turno pomeridiano che coinvolgeranno gli uffici di via Marecchiese e via Euterpe (dal 6 al 29 agosto) e soprattutto quelli di via Gambalunga, in pieno centro storico, e di Miramare, con gli sportelli chiusi al pubblico il pomeriggio per 18 giorni consecutivi a luglio (dal 7 al 25) e per 25 giorni consecutivi ad agosto (dal 6 al 29). A ciò si aggiunge che l’ufficio postale di Viserbella (in via Cenci, zona lungomare) osserva ancora l’orario introdotto in periodo Covid, con tre soli giorni di apertura settimanale.

Un taglio agli orari non condiviso con l’Amministrazione e che non tiene conto della vocazione turistica della nostra città” spiegano il sindaco Jamil Sadegholvaad e l’assessore Francesco Bragagni. Nei prossimi giorni l’Amministrazione Comunale invierà una comunicazione per esprimere la propria contrarietà a Poste Italiane, che ha spiegato, in una lettera arrivata in Municipio il 20 giugno, che la rimodulazione "rientra nel piano comunicato all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, conforme al decreto del Ministero del 28 giugno 2007 (DM Gentiloni)”. Ma l'amministrazione riminese rilancia, soprattutto per gli uffici in zona turistica, mare e centro città: “Detto che è assolutamente comprensibile oltre che legittimo che Poste Italiane intervenga per l’estate sugli orari dei propri servizi in un’ottica di ottimizzazione, lasciano perplessi tanto il merito dell’intervento su Rimini, quanto il metodo - sottolinea l’assessore Francesco Bragagni - Per quanto riguarda l’aspetto principale, quello del merito, troviamo che certe scelte adottate non siano in linea con le reali esigenze di una città come Rimini che, ricordiamo, d’estate moltiplica in maniera esponenziale le sue presenze in virtù dell’afflusso turistico, mentre una buona parte della popolazione residente è impegnata con le attività lavorative stagionali. In particolare, la chiusura pomeridiana per 18 e 25 giorni consecutivamente degli sportelli di via Gambalunga e di Miramare, oltre ad essere a nostro parere eccessiva, pare essere in contrasto proprio con il decreto Gentiloni citato da Poste, che specifica come ‘nessuna riduzione giornaliera ed oraria di apertura al pubblico degli sportelli può essere applicata ai Comuni a prevalente vocazione turistica. Per tali Comuni è concordato con i Sindaci interessati un eventuale ampliamento dell’orario di apertura degli uffici postali, nel caso di un incremento pari almeno al 25% della popolazione effettivamente presente sul territorio durante il periodo estivo e in relazione alla domanda di traffico’. Quindi per i Comuni a vocazione turistica – di cui Rimini è capofila in Italia – non solo non sono contemplate riduzioni, al contrario si possono valutare ampliamenti alle aperture in accordo con le Amministrazioni interessate". “E qui si passa al secondo aspetto, quello del metodo – sottolinea il sindaco Jamil Sadegholvaad - Così com’è stato per il piano di razionalizzazione operato da Poste, con la chiusura da parte dell’azienda degli uffici postali di Corpolò, Vergiano e San Lorenzo in Corregiano, anche in questo caso ci troviamo dinnanzi ad una decisione tutt’altro che condivisa, sulla quale non c’è stato alcun tipo di confronto o comunicazione preventivi. Ribadendo la legittima autonomia aziendale, torniamo a sottolineare come Poste abbia anche una responsabilità sociale, dovendo essere garante di un presidio di servizi a favore della comunità e del territorio”.

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