Omicidio Tucci. Corte d'Appello conferma la sentenza di primo grado per Mjeshtri


Quello di Giuseppe Tucci fu un omicidio preterintenzionale. Così si sono espressi i giudici bolognesi respingendo la richiesta del procuratore generale e dell'avvocato dei familiari della vittima di riqualificare il reato in omicidio volontario con dolo eventuale. Confermata, quindi, la sentenza di primo grado, emessa nell'ottobre del 2024 dal gup di Rimini Vinicio Cantarini, che aveva condannato il 29enne buttafuori albanese a 12 anni di reclusione. Stando così le cose, Mjeshtri potrà beneficiare (quando la sentenza diverrà definitiva) della riduzione di un sesto della pena non avendo la difesa proposto appello. Si passerebbe così da 12 a 10 anni di reclusione.
Alla lettura del dispositivo è scoppiata nuovamente la rabbia dei genitori di Tucci, che già in primo grado avevano espresso tutta la loro contrarietà per una sentenza che ritenevano profondamente ingiusta. "Si sentono abbandonati dalla giustizia", ha dichiarato il loro avvocato, Marco Ditroia, che attende di leggere le motivazioni prima di presentare un eventuale ricorso in Cassazione.
Tucci, vigili del fuoco di origine foggiana, in servizio a Rimini, era stato aggredito nel giugno del 2023 all'esterno del locale Frontemare a Miramare da uno dei buttafuori quella sera in servizio, l'albanese Klajdi Mjeshtri, che lo aveva colpito con una serie di pugni alla testa al termine di una lite nata per futili motivi. Secondo il legale dei familiari di Tucci, agendo in quel modo Mjeshstri avrebbe quantomeno accettato il rischio di poter provocare la morte del 34enne vigile del fuoco. Un'interpretazione che però la Corte d'Appello di Bologna non ha riconosciuto.