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Nuova SS16: agricoltori chiedono accesso ad atti. ‘Sgombrare da altri interessi’

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mar 13 Mar 2012 14:06 ~ ultimo agg. 15 Mag 13:54
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Gli agricoltori parlano solo di notizie informali su modifiche, come un sottopasso invece di un cavalcavia sulla Tolemaide. Modifiche che la Provincia ritiene consistenti, con una riduzione del 30% sull’uso dei terreni agricoli a Torre Pedrera, ma che invece per gli agricoltori non cambiano la natura del progetto.
Per questo CIA, Coldiretti e Confagricoltura della Provincia di Rimini hanno deciso di affidare all’avvocato amministrativo Federico Gualandi, del Foro di Bologna, l’incarico della richiesta formale di accesso a tutti gli atti di carattere amministrativo e politico sulla nuova Statale 16.
Gli agricoltori non propongono un progetto alternativo: è competenza è degli enti pubblici, spiegano. Ma invitano a guardare agli assi già esistenti per evitare un nuovo colpo al territorio rurale già fortemente ridotto: negli ultimi dieci anni sono diventati edificabili duemila ettari, il territorio di un comune come San Clemente, e si è perso il 30% della superficie agricola utile.
E, avvertono, non sarà penalizzata solo la superficie del tracciato. Gli appezzamenti saranno frazionati e le coltivazioni a ridosso perderanno qualità. E i nuovi assi di collegamento con la viabilità ordinaria non potranno essere percorsi dai vecchi trattori.
Sulla questione le associazioni agricole ricordano più di un paradosso. Il fatto che il progetto, previsto dal PTCP provinciale, non sia stato invece adottato l’anno scorso dal PSC di Rimini che invece mantiene l’area di Rimini Nord a vocazione agricola. O che siano al via, dopo decenni di attesa, i lavori per portare il Canale Emiliano Romagnolo in una zona in cui di agricolo resterà molto meno.
A Rimini Sud, invece, ci sarebbero agricoltori disposti a cedere terreni per far passare la Statale vicino all’A14, ma il tracciato non lo prevede. Alle istituzioni, si chiede che lo stop al consumo del territorio non resti solo una frase sulla carta. E soprattutto di sgombrare il campo da tutti gli interessi di altro tipo su eventuali destinazioni delle aree: “Quando si parla di nuove infrastrutture è impossibile non pensare a nuove urbanizzazioni, perchè in genere le due questioni sono sempre legate – spiega l’agronomo Alessandra Furlani, tecnico incaricato dalle associazioni agricole – vorremmo che fosse molto chiaro di chi è il vantaggio di quel tracciato lì. Sul fatto che i problemi del traffico vadano risolti siamo tutti d’accordo, però riteniamo che ci siano soluzioni più efficaci e che soprattutto non agitino il fumus di interessi di altro tipo”

(Newsrimini.it)

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