Negare ciò che accade a Gaza, è come negare la Shoah


Oggi, giustamente, quasi tutti condannano ciò che l’innocente Popolo Palestinese ha subito e subisce, in relazione alla reazione di Israele all’attentato del 7 ottobre 2023, perpetrato da sanguinari terroristi. Oggi è facile condannare, molto meno lo era a dicembre del 2023, quando scrissi il mio primo articolo in merito: “La disumanità non si combatte con disumanità” e ringrazio pubblicamente newsrimini per averlo pubblicato integralmente. Eppure, era già molto chiaro ciò che stava accadendo, ma forse, in alcuni casi mancava il coraggio, in altri, sembrava prevalere l’assoggettarsi supinamente a ciò che “si doveva dire o scrivere”. Del resto, se fosse tutto semplice ed indipendente, forse, non ci avrebbero collocato al 49° posto nel Mondo per libertà di stampa.
Oggi, dopo svariate decine di migliaia di morti, tra i quali tantissimi bambini, centinaia di migliaia di feriti, migliaia di mutilati di ogni età, ed una fomentata carestia, la condanna è pressoché unanime, ma dopo la necessaria presa di coscienza, servono interventi ed azioni a supporto, non solo quelle messe in atto dagli encomiabili volontari privati, che tra l’altro, impongono una lezione di dignità, a contrasto dell’’ignavia di tante Istituzioni. Oggi, le sole parole di condanna non sono più sufficienti, soprattutto, quando omologate e farcite di banale e mediocre retorica.
La sintesi dei fatti appare drammaticamente concreta : un atroce, barbaro, vigliacco attentato effettuato da terroristi, non può giustificare la reazione spropositata di uno Stato democratico, perpetrata non solo sui colpevoli, ma senza curarsi delle conseguenze sui tantissimi innocenti, che hanno avuto ed hanno una sola colpa : fare parte di un popolo.
Il “nostro” Occidente ha ostacolato in ogni modo l’invasione della Russia in Ucraina, abbiamo inviato mezzi, supporti economici, abbiamo messo in atto importanti sanzioni, che hanno persino danneggiato pesantemente le nostre economie, in nome del diritto di un popolo di difendere la propria terra ed i propri confini. Di converso, il “nostro” Occidente non è apparso altrettanto determinato a difendere il popolo innocente della Palestina, eppure, è persino complesso definirla guerra, perché è tale se ci sono eserciti e mezzi che si contrappongono, ma quando per punire dei terroristi colpisci anche un popolo inerme, quando infierisci sulla folla affamata che cerca di raggiungere del cibo e qualche bottiglia di acqua, allora, a mio modesto avviso, travalichi l’umanità e danneggi irreparabilmente il tuo stesso Popolo, perché non sarà con la violenza indiscriminata che otterrai le giuste punizioni, o la pace ed il rispetto, chi ha visto il proprio figlio innocente morire sotto il fuoco delle armi, o orrendamente mutilato dalle bombe, o ridotto ad una carcassa di ossa per la mancanza di cibo e acqua, difficilmente perdonerà, in lui, l’odio sarà molto spesso prevalente ed in tal modo, si aggiungeranno migliaia di nuovi terroristi, pronti a sacrificare le loro ormai inutili vite per la sete di vendetta.
In tutto questo, il “nostro” opulento Occidente è apparso immerso nell’apatia, o forse nell’ignavia, o impaurito, o assoggettato ad interessi economici internazionali, che a volte, purtroppo, relegano ad evento collaterale la dignità di reagire alle barbarie.
In generale, quando la visione distorta dei fatti, l’ipocrisia, la morale a senso unico, o peggio la meschinità, sono il prezzo da pagare per il mantenimento dell’opulenza, allora, il sostantivo “umanità” può considerarsi un ossimoro, ancora una volta, pedissequamente barattato per “trenta denari”.
Carlo Alberto Pari