Mercoledì delle Ceneri nel nome della pace: il programma della Diocesi


1. Celebrazione della parola di Dio e imposizione delle ceneri.
2. Confessione e assoluzione individuale; i fedeli potranno confessarsi individualmente presso i numerosi sacerdoti presenti.
3. Consegna della Croce itinerante ai giovani del Vicariato Urbano; la Croce successivamente sarà trasmessa agli altri Vicariati, fino alla celebrazione della Giornata Diocesana dei Giovani, che avverrà in Cattedrale la vigilia della Domenica delle Palme, il 12 aprile.
Il “mercoledi delle ceneri” – informa una nota della Diocesi – segna l’inizio della quaresima, tempo caratterizzato dall’impegno di conversione e di rinnovamento, durante il quale i fedeli sono invitati a guardare con maggiore intensità a Cristo che si avvia a vivere la passione, a compiere il sacrificio della Croce, a risorgere glorioso.
Il mercoledi delle ceneri, in tutte le chiese, i fedeli ricevono le ceneri, come segno di penitenza dei propri peccati, richiamo alla precarietà della vita terrena, invito alla conversione al Vangelo. Il mercoledi delle ceneri (insieme al venerdi santo) è giorno di astinenza e digiuno.
Il digiuno – prosegue la nota della Diocesi – quest’anno acquista un’intenzione particolare: accogliendo l’invito del Papa, si offre il digiuno per implorare la pace, per scongiurare la guerra dall’Iraq e dal martoriato medio oriente: sia “fervorosa la preghiera a Cristo, Principe della Pace. La pace, infatti, è dono di Dio da invocare con umile e insistente fiducia. Senza arrendersi dinanzi alle difficoltà, occorre ricercare e percorrere ogni strada possibile per evitare la guerra, che sempre porta con sé lutti e gravi conseguenze per tutti.”
“Con il digiuno fisico, e ancor più interiore – prosegue il Papa nell’Angelus di domenica scorsa – il cristiano si prepara così a seguire Cristo e ad essere suo fedele testimone in ogni circostanza. Il digiuno, inoltre, aiuta a meglio comprendere le difficoltà e le sofferenze di tanti nostri fratelli oppressi dalla fame, dalla miseria e dalla guerra. Esso stimola inoltre a un concreto movimento di solidarietà e di condivisione con chi si trova nel bisogno.”