Memoria, la ministra e le 'gite'. Il Comune risponde con un impegno più forte


L'Amministrazione Comunale di Rimini, pioniera in Italia nell'organizzazione dei viaggi di istruzione nei luoghi della Memoria, interviene dopo le dichiarazioni della Ministra per le Pari Opportunità Eugenia Maria Roccella che ha definito "gite" i viaggi di istruzione ad Auschwitz accusandoli di essere strumenti per "incentivare l'antifascismo". A fronte di questi tentativi di delegittimazione diventa ancora più importante ribadire l'importanza di questi percorsi formativi, spiega l'Amministrazione riminese dichiarandosi perfettamente in linea con quanto espresso dalla senatrice a vita Liliana Segre.
La dichiarazione dell'Amministrazione Comunale di Rimini:
“Le recenti dichiarazioni della Ministra Roccella, meritano una risposta ferma e chiara da parte della nostra Amministrazione comunale.
La posizione del Comune di Rimini è perfettamente coerente con quella espressa dalla senatrice a vita Liliana Segre, che ha ricordato come "durante la seconda guerra mondiale, in tutta l'Europa occupata dalle potenze dell'Asse, i nazisti, con la collaborazione zelante dei fascisti locali – compresi quelli italiani della RSI – realizzarono una colossale industria della morte". Come ha sottolineato la senatrice Segre, "la formazione dei nostri figli e nipoti deve partire dalla conoscenza della storia. La memoria della verità storica fa male solo a chi conserva scheletri negli armadi".
Dopo questa presa di posizione della Ministra, che delegittima un'azione educativa orientata ad approfondire i fatti della Shoah, diventa ancora più necessario ribadire l'importanza di questi percorsi formativi. Non solo perché nelle scuole le ore di storia sono sempre più in diminuzione, ma soprattutto per dare agli studenti strumenti di lettura e di analisi indispensabili per giudicare meglio i fatti dell'attualità.
Dal 1964, Rimini è stata la prima amministrazione pubblica italiana a promuovere viaggi studio agli ex campi di concentramento nazisti, quando ancora nessun'altra città o istituzione aveva preso una decisione simile. In sessant'anni, questa iniziativa pionieristica è diventata l'Attività di Educazione alla Memoria, un programma pedagogico, scientifico e culturale che ha coinvolto oltre 2.700 studenti nei viaggi e formato circa 10.000 persone fra studenti e insegnanti nei percorsi educativi collegati alle scuole superiori. Lo studio della storia dei crimini nazi-fascisti rappresenta un'opportunità di riflessione sul male e sul valore della responsabilità individuale nel presente, permettendo ai giovani di interrogarsi sui valori della dignità della vita, della libertà, della democrazia. L'obiettivo è sempre stato quello di avvicinare i giovani allo studio della storia dei genocidi per comprendere il mondo di oggi. A questi numeri poi si aggiungono formazioni specifiche per oltre 1.000 insegnanti e decine di convegni e seminari, fatti anche con testimoni come Liliana Segre, Sami Modiano, Shlomo Venezia e le sorelle Bucci. Nel 2021, Rimini è stata riconosciuta "Città della Memoria" su proposta del Ministero dell'Interno, in accordo con l'Unione delle Comunità ebraiche, diventando luogo di riferimento nazionale per il Giorno della Memoria.
Proprio in queste settimane si sta lavorando per organizzare un nuovo viaggio della memoria che andrà a concludere il progetto educativo del seminario 2024/2025, nel quale altri 130 studenti hanno potuto fare un percorso formativo importante e che porterà 50 di loro in un altro viaggio studio, cofinanziato dall'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, per visitare, dal 4 al 7 novembre, Mauthausen, Gusen e Hartheim.
Gli obiettivi sono sempre gli stessi: approfondire i temi e i fatti storici per dare una chiave di lettura sull'attualità. Dare ai giovani quegli strumenti critici per guardare, riconoscere e distinguere i fatti che accadono oggi senza cadere nel qualunquismo delle opinioni, senza fare di tutta l'erba un fascio, per capire il passato riconoscendo gli errori, anche quelli fatti dal proprio paese.
Sul sito web dell’Attività di Educazione alla Memoria del Comune di Rimini ( https://memoria.comune.rimini.it/ ) sono consultabili centinaia di video interviste fatte dai ragazzi che testimoniano il valore di quest'esperienza formativa.
L'impegno del Comune di Rimini con l'Attività di Educazione alla Memoria non può che continuare e rafforzarsi, perché non si può rinunciare a combattere con le armi dello studio, del dialogo e dell'educazione per sconfiggere l'odio e abbattere i muri di ogni forma di discriminazione.”