Indietro
menu
presentazione a Roma

La premier Meloni ospite del Meeting. Tra i temi Europa e percorsi di pace

In foto: un incontro al Meeting
un incontro al Meeting
di Redazione   
Tempo di lettura 6 min
Mer 9 Lug 2025 18:00 ~ ultimo agg. 17:01
Tempo di lettura 6 min

Aprirà Draghi e chiuderà la premier Meloni. Dopo la presentazione al Teatro Galli di Rimini, il Meeting oggi ha svelato gli ospiti della 46esima edizione in un incontro alla sede dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. Nella giornata inaugurale del 22 agosto Mario Draghi interverrà sul futuro dell’Europa, ma in fiera quel giorno sarà portata anche una preziosa testimonianza dalla Terra Santa di madri che hanno saputo trasformare in un cammino di riconciliazione il dolore per la perdita di un figlio nel conflitto. La relazione sul tema del Meeting “Nei luoghi deserti costruiremo con nuovi mattoni” sarà tenuta da Erik Varden, vescovo di Trondheim. Durante la settimana arriverà a Rimini praticamente tutto il Governo: dai vicepresidenti Antonio Tajani e Matteo Salvini, ai ministri Andrea Abodi, Tommaso Foti, Giancarlo Giorgetti, Alessandro Giuli, Alessandra Locatelli, Francesco Lollobrigida, Matteo Piantedosi, Gilberto Pichetto Fratin, Orazio Schillaci, Adolfo Urso e Giuseppe ValditaraIl presidente del Consiglio Giorgia Meloni sarà protagonista il 27 agosto, giornata conclusiva della manifestazione. Tanti altri gli ospiti istituzionali: il vicepresidente della Corte Costituzionale Antonini, il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga; tra i sindaci prenderà la parola anche il presidente dell’Anci Gaetano Manfredi; sarà inoltre presente il presidente dell’Istat Francesco Maria Chelli. Diversi, oltre al momento inaugurale con Draghi, saranno i momenti dedicati all’Unione Europea, con la presenza di Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione Europea e altri presidenti di gruppi parlamentari ed eurodeputati tra cui le vicepresidenti Pina Picierno e Antonella Sberna e il vicepresidente del PPE Massimiliano Salini. Gli approfondimenti sull’Europa si chiuderanno con un incontro al quale parteciperà Enrico Letta. Grande attesa per la visita del patriarca ecumenico di Costantinopoli S.S. Bartolomeo I, che interverrà all’incontro sui 1700 anni del Concilio di Nicea insieme al cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per l’unità dei Cristiani. Sul tema comunicazione e nuove tecnologie interverrà il prefetto del Dicastero per la Comunicazione Paolo Ruffini. Parteciperanno al Meeting il presidente della Cei e arcivescovo di Bologna, cardinale Matteo Maria Zuppi, l’arcivescovo di Algeri cardinale Jean-Paul Vesco, il vescovo cattolico di Kharkiv-Zaporizhia Pavlo Honcharuk, e il vescovo di Aleppo Hanna Jallouf. Ci saranno anche due presidenti di movimenti ecclesiali: Margaret Karram del Movimento dei Focolari e Davide Prosperi della Fraternità di Comunione e Liberazione. Estremamente significativa anche la presenza di scienziati, intellettuali, scrittori tra i quali Javier Cercas, Colum McCann e Katerina Gordeeva, vincitrice del premio Anna Politkovskaja 2022. A 80 anni dall’esplosione della bomba atomica a Hiroshima e Nagasaki sarà al Meeting Toshiyuki Mimaki della Nihon Hidankyo Organization, premio Nobel per la Pace 2024 che, a soli 3 anni, venne investito dalla radiazioni mentre si trovava nella sua casa.

 

Nell'incontro di oggi dopo i saluti introduttivi dell’ambasciatore Francesco Di Nitto, sono intervenuti Alessandra Locatelli, ministro per le Disabilità, Giulio Maspero, decano della Facoltà di Teologia alla Pontificia Università Santa Croce e Davide Rondoni, presidente del Comitato nazionale per l’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi e il presidente del Meeting Bernhard Scholz. «Una delle sfide più grandi che questo tempo ci consegna è cambiare lo sguardo: dobbiamo iniziare a vedere in ogni persona le potenzialità e non i limiti», ha detto il ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli. «Con la riforma sulla disabilità che stiamo attuando e lo strumento innovativo del “Progetto di vita” lavoriamo esattamente in questa direzione. Se valorizziamo le competenze e i talenti di ciascuno, se offriamo occasioni e diamo opportunità, possiamo ribaltare il paradigma e le nostre comunità diventeranno più forti e coese e crescerà tutto il Paese». «Con questo Meeting vogliamo rendere presenti esperienze di condivisione e di accoglienza, di riconciliazione e di positività nei “deserti” della solitudine e della rassegnazione, dei conflitti e delle guerre», ha spiegato il presidente della Fondazione Meeting Bernhard Scholz. «Siamo certi che le testimonianze negli incontri, nelle mostre e nelle numerose proposte di questa nuova edizione possano incoraggiare ad affrontare con fiducia le sfide difficili che ci attendono, per creare relazioni autentiche in un mondo sempre più frammentato e polarizzato». Davide Rondoni ha preso lo spunto dalla mostra Meeting “Io, Frate Francesco - 800 anni di una grande avventura”, ricordando che «San Francesco è un’esplosione di vita. Esistono molte analogie tra lo sguardo positivo e fertile dato al mondo dal Santo di Assisi e quello di chi, don Giussani, ha generato anche il Meeting. Per il Governo italiano festeggiare il patrono e poeta di tutti è occasione di unione e di riconoscimento reciproco in quel che tiene insieme la nostra civiltà. E un invito a non avere “padroni” in terra». Un’altra mostra che vedremo quest’anno al Meeting, “Luce da Luce - Nicea 1700 anni dopo”, celebra l’anniversario di uno degli snodi decisivi della storia del Cristianesimo. Così ne ha parlato il curatore don Giulio Maspero: «Rowan Williams, arcivescovo emerito di Canterbury, ha scritto: “False interpretazioni di Dio producono false interpretazioni dell’umano”. Una frase è quanto mai attuale, purtroppo. Siamo sicuri che il programma del Meeting per l’amicizia dei popoli contribuirà alla pace, rendendo possibili incontri personali e culturali, perché tutti possiamo costruire insieme “nei luoghi deserti con mattoni nuovi”. Questi possono essere proprio le nostre relazioni, il cui valore scopriamo anche ritornando a quel patrimonio che l’evento del Concilio di 1700 anni fa costituisce. La presa di coscienza che la Chiesa è stata attraversata da tensioni anche intense ci riempie di speranza, soprattutto nel confronto con la caduta di imperi e potenze in apparenza ben più forti».

Altre notizie