Marinai di salvataggio, confermato lo sciopero. Cgil: istituzioni assenti


Confermato lo sciopero provinciale dei marinai di salvataggio di sabato 9 agosto indetto dalla Filcams Cgil. Nei prossimi giorni partirà una campagna d’informazione rivolta anche ai turisti a cui la categoria chiede solidarietà. Previsto anche un corteo di protesta con partenza alle 12.30 dal bagno 36-37 di Rimini (Bounty) e arrivo a piazzale Boscovich.
La vertenza va avanti ormai da un paio d'anni, vale a dire da quando è stata eliminata la pausa del servizio nelle ore centrali della giornata, garantendo però solo un presidio dimezzato. Ogni bagnino di salvataggio si trova così a dover vigilare su uno specchio d’acqua doppio (300 metri invece dei 150 di norma previsti). Filcams si dice favorevole all’estensione dei servizi di salvataggio, ma a condizione che ciò avvenga senza gravare sui lavoratori né mettere a rischio la sicurezza dei turisti. Queste le motivazioni dello sciopero con il quale la categoria chiede "condizioni che garantiscano davvero la sicurezza della balneazione e per dire no alle speculazioni economiche sul demanio pubblico". Il sindacato si dice disponibile ad aprire un confronto istituzionale, per approfondire le proposte in campo e giungere – attraverso un accordo – a una gestione diversa del servizio di salvamento. A mancare però, sempre secondo la Filcams, sono proprio le istituzioni locali dalle quali arriva "un silenzio assordante, anche da parte di chi, in campagna elettorale, aveva promesso attenzione al tema del salvataggio. Eppure si tratta di una questione che riguarda l’intera collettività".
Il sindacato ricorda infine che "non è la prima volta che i marinai di salvataggio si fanno carico in prima persona di battaglie a favore dell’interesse generale: dal 1964, quando erano ancora dipendenti delle aziende di soggiorno, alla lotta per la gestione pubblica del servizio negli anni Settanta, fino alle rivendicazioni più recenti su contratto e durata della stagione di salvamento".