Nella seduta di giovedì sera del Consiglio Comunale di Rimini il consigliere Stefano Brunori (Gloria Lisi per Rimini) è tornato a interrogare sulle modalità di gestione e sui tempi di apertura della nuova piscina comunale a Viserba, anche in vista delle scelte di chi dopo l'estate ha intenzione di iscriversi a corsi di nuoto. E a chiedere certezze sul futuro della vecchia piscina, quella a fianco del palasport Flaminio.
A rispondere è stato l'assessore allo Sport Michele Lari che ha premesso un chiarimento economico: "Le piscine pubbliche sono classificate come "opere fredde", ossia strutture che, per il loro equilibrio economico-finanziario, richiedono un sostegno pubblico". Il canone di gestione quindi "non è un introito per l’Amministrazione, ma al contrario è il contributo che il Comune riconosce al gestore, di 180.000 euro proprio per garantire l’equilibrio del Piano Economico Finanziario (PEF) e la sostenibilità dell’impianto. L’importo a carico del gestore, che si trova sempre nel testo del bando (uscito il 19 di giugno dopo l’ok della Gazzetta Ufficiale dell’UE, dato che è una gara Europea) è di 60.000 € (oltre a IVA)".
Sulle tempistiche di apertura: "Stiamo finalizzando in queste settimane tutti i passaggi necessari in Giunta, dopodiché andremo in Commissione e quindi in Consiglio comunale. L’obiettivo è rispettare il cronoprogramma previsto dal bando, che fissa al 4 agosto 2025 la scadenza per la presentazione delle offerte. Questo ci consentirebbe, salvo imprevisti o ricorsi, di procedere con l’aggiudicazione entro settembre 2025. Se tutto procederà regolarmente, la nuova piscina potrà essere operativa entro l’inizio del 2026".
Sulla piscina al Flaminio: "Fino all’entrata in funzione della nuova piscina, l’attuale impianto del Flaminio continuerà a garantire il servizio. Tuttavia, come ho già avuto modo di dire sia in consiglio sia negli incontri tenuti con le associazioni, la struttura presenta gravi criticità, legate sia alla vetustà degli impianti tecnologici e strutturali, sia agli elevatissimi costi di gestione. Senza ingenti investimenti di ristrutturazione e riqualificazione completa, l’impianto non è sostenibile nel medio-lungo periodo. Fin dall’inizio, quando l’Amministrazione ha scelto di investire in una nuova piscina pubblica, è stato chiarito che questa avrebbe sostituito l’impianto del Flaminio, proprio per rispondere all’inadeguatezza strutturale di quest’ultimo".
Sulla destinazione dell’attuale piscina del Flaminio: "Qualsiasi scelta sul futuro del Flaminio deve rientrare in una pianificazione organica e strutturata delle esigenze impiantistiche della città. Stiamo valutando diverse ipotesi di utilizzo sportivo del complesso, che verranno approfondite con tutti gli attori coinvolti". "Tenere aperto quell’impianto, nelle attuali condizioni, significa un impegno pesantissimo in termini di spesa corrente. Per questo, insieme al collega assessore Morolli e ai settori competenti – sistemi culturali di città, edilizia culturale e sportiva – stiamo ragionando per capire una destinazione d’uso coerente, sostenibile e utile per la comunità, ma all’interno, come dicevo, di un ragionamento complessivo riguardante l’impiantistica sportiva cittadina, considerando sempre che, ad oggi, la proprietà rimane della Provincia".
Il Consigliere Brunori ha annunciato un accesso agli atti per conoscere il risparmio previsto con la chiusura della vecchia piscina. Per chiedere di mantenere attiva la piscina al Flaminio anche con l'apertura di quella a Viserba era stata avviata una petizione che ha raccolto 1.300 firme.