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Chiesto anche rimborso

Caos sanità privata accreditata. La Regione cancella indennizzi e ristori Covid

In foto: repertorio
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di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura 3 min
Mer 23 Lug 2025 15:44 ~ ultimo agg. 19:31
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Stop al riconoscimento di indennizzi/ristori erogati dalla Regione sotto forma di acconti nell’anno 2020 alle strutture private accreditate. E' un vero e proprio fulmine a ciel sereno quello arrivato lunedì nel corso di un incontro tra i vertici del Aiop Emilia Romagna, l'assessore alla sanità Massimo Fabi e il direttore generale dell'assessorato Lorenzo Broccoli. La Regione ha infatti comunicato di voler revocare in autotutela la delibera del novembre 2024 varata dalla precedente giunta  che stabiliva le procedure applicative per il calcolo delle indennità e dei ristori legati al periodo Covid. Durante la pandemia infatti, a fronte di un preciso accordo contrattuale datato 20.03.2020 e firmato del Presidente Bonaccini, era stato chiesto alle strutture sanitarie private accreditate di restare aperte ed in piena efficienza a disposizione dell’emergenza pubblica, senza utilizzare la cassa integrazione. A fronte di questa disponibilità era stato erogato un acconto per coprire i costi di gestione delle strutture di fatti impossibilitate ad erogare prestazioni, al di là di quelle poche strettamente consentite. Ora però la Regione ha comunicato ad Aiop non solo di non voler riconoscere nulla per il periodo pandemico ma addirittura di voler procedere alla richiesta di rimborso delle somme precedentemente erogate. Una richiesta che avrà serie conseguenze sul sistema sanitario regionale visto che gli ospedali Aiop garantiscono il 25% delle prestazioni ospedaliere e ambulatoriali dei residenti in Emilia Romagna. Le strutture sono complessivamente 44, cinque delle quali in provincia di Rimini (Villa Maria, Clinica Montanari, Luce sul Mare, Sol et Salus, Villa Salus, Sole), e occupano 8.800 persone con oltre 2.500 medici liberi professionisti. Tutte le strutture, spiega l'associazione, si "opporranno con forza alle illegittime pretese restitutorie inaspettatamente avanzate dalla Regione Emilia-Romagna". 

Quanto comunicato dalla Regione rappresenta un approccio del tutto inaspettato ed illegittimo dei vertici sanitari dell’Emilia-Romagna, che mette a repentaglio l’intero sistema sanitario regionale e compromette l’affidamento giuridico e sostanziale dei rapporti di collaborazione in essere fra Regione e Strutture Private Accreditate e di conseguenza la sostenibilità del servizio integrato pubblico/privato per la copertura dei bisogni di salute dei cittadini” – si legge nella nota stampa dell’AIOP Emilia-Romagna che ha chiesto un incontro urgente con il presidente Michele de Pascale. Il rischio è quello di arrivare ad un contenzioso giudiziario.

Altre regioni come Lombardia e Piemonte hanno da tempo definito le vicende legate al periodo pandemico, riconoscendo alle strutture private accreditate indennizzi e ristori per l’attività e per la disponibilità delle stesse durante il periodo emergenziale.

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