La Comunità rumena riminese: no a diffidenza generalizzata


Sull’onda dei fatti di cronaca nera, nazionali e locali, che hanno per protagonisti cittadini rumeni, per i neo comunitari che vivono nel territorio sta diventando difficile trovare lavoro e pensare ad un vero percorso d’integrazione.
L’ultimo episodio riguarda un rumeno 34enne che sabato scorso, alla guida della sua auto, ha investito a San Giovanni Marignano una giovane dandosi poi alla fuga, e che solo dopo diverse ore è stato rintracciato dai carabinieri.
Per riflettere sullo stato di malessere che sta attraversando la comunità abbiamo incontrato la Presidente della comunità romena riminese e alcuni rumeni che vivono a Rimini da diversi anni.
“Molti rumeni mi chiamano per dire che viene chiesto loro ancora il permesso di soggiorno, anche ai Centri per l’Impiego”, racconta Doina Budai, presidente dell’associazione Fratellanza, che abbiamo incontrato in casa della famiglia Cimpean, in un piccolo appartamento a san Martino in Riparotta. “Da clandestini, i rumeni trovavano più facilmente lavoro di adesso”.
Ma non ce l’ha coi riminesi o gli italiani. Lei che è arrivata qui nel 2000, per il Giubileo, e ha scelto Rimini per restare, lavorando a lungo come badante per una famiglia che l’ha messa subito in regola e le ha insegnato la lingua. Di sicuro, però le cose si sono fatte più difficili da un po’ di tempo. Tutto è cambiato già solo rispetto a prima dell’estate, dicono le donne della comunità.
“Adesso é peggio. Perché sei rumeno sei guardato male. Ci sono i rumeni bravi e quelli cattivi, come in tutti i popoli”, dice Elena Curelea.
La Caritas diocesana è testimone del momento di particolare difficoltà che sta vivendo la comunità romena. In Caritas, da circa un anno, c’è Vasile Soptea, un ragazzo romeno che si sta preparando al sacerdozio.
“Rimini é una città accogliente, abbiamo pochi problemi con la popolazione. Eppure qui in Caritas vengono molti rumeni che non riescono a trovare lavoro. Chi offre lavoro chiede prima di tutto la nazionalità, e molti dicono: sei rumeno, non ti possiamo prendere”.
(newsrimini)