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Colombo: 'scelta xenofoba'

Israele escluso dal TTG. Le bocciature alla decisione di IEG

In foto: TTG a Rimini
TTG a Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Ven 19 Set 2025 13:48 ~ ultimo agg. 14:07
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L'esclusione di Israele dalla prossima edizione del TTG a ottobre in fiera a Rimini trova anche diverse voci critiche nella politica locale.
 
Beatriz Colombo, parlamentare di Fratelli d'Italia, scrive: "Apprendo con disappunto la decisione di escludere Israele dal TTG di Rimini, una scelta grave e dal sapore pericolosamente Xenofobo che porta la firma delle influenze Partito Democratico. Il turismo, come lo sport, non può e non deve essere trasformato in uno strumento di esclusione o di scontro ideologico: al contrario, è un ponte di pace, un’occasione di dialogo e conoscenza reciproca. L’Italia ha sempre fatto dell’ospitalità un valore identitario riconosciuto nel mondo, senza discriminazioni di bandiera. Sarò comunque presente alla fiera, ma non posso condividere una decisione che tradisce lo spirito stesso del turismo e rischia di inasprire gli animi invece di unirli. Capisco che pur essendo una fiera privata la partecipazione dei vari comuni di sinistra e della Regione Emilia-Romagna, abbiano un peso specifico che porta la fiera a seguire i diktat del Pd".
 
Per il Partito Liberaldemocratico riminese, "Rimini è terra di accoglienza e libertà. Negare la presenza di Israele – non di un governo, ma di un intero popolo – all’interno del TTG rappresenta un errore profondo e grave. Il turismo deve essere un ponte tra i Paesi, non un’occasione di esclusione.
Quello che si consuma a Gaza è una guerra tragica, terribile che, come tutte le guerre, porta con sé morte di persone innocenti, fame e distruzione. L’obiettivo deve essere la pace e la nascita di due popoli e due stati che si riconoscano a vicenda, ma per raggiungerla occorre condannare con fermezza l’attacco terroristico di due anni fa. Prima ancora di parlare di riconoscimento dello Stato di Palestina – percorso oggi impraticabile in assenza di un governo effettivo e di una reale sovranità territoriale e quindi solo simbolico dal punto di vista politico – le amministrazioni comunali dovrebbero chiedere con chiarezza e a gran voce il disarmo di Hamas e il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani dei terroristi dal 7 ottobre.
Israele è l’unica democrazia di quell’area del mondo, pur con le sue contraddizioni e derive nazionaliste, dove il dissenso è costituzionalmente garantito e milioni di cittadini manifestano liberamente contro il proprio governo".
La scelta del Comune di Rimini e della Regione Emilia-Romagna, di chiedere l’esclusione di Israele dalla fiera del turismo, "non favorisce la pace né il dialogo. Al contrario, rischia di alimentare divisioni e intolleranza perché con il boicottaggio si colpevolizza anche il popolo israeliano che scende in piazza a protestare. Lo vediamo nei muri imbrattati da scritte d’odio, negli insulti sui social a chi osa esprimere opinioni diverse, o negli episodi registrati a Pisa e Torino, dove gruppi pro-Palestina hanno aggredito verbalmente docenti universitari e a Genova dove un consigliere del PD ha urlato all’opposizione di centrodestra “vi abbiamo già appeso per i piedi una volta”. Assistiamo perfino a cartelli che invitano gli ebrei a non entrare nei negozi: vogliamo davvero che Rimini diventi questo? Il passo è breve.
Se crediamo davvero nella pace e nella convivenza, lo slogan che ogni sincero democratico dovrebbe adottare è: “Due popoli, due Stati, senza se e senza Hamas.”
 
 
 
Da Raimondo Elli, segretario cittadino di Forza Italia a Rimini "Totale dissenso dalla vostra presa di posizione su Israele al TTG, totalmente sbilanciata in favore di una parte in guerra, e che mette addirittura sotto accusa uno stato, non un governo. Netanhyau sta esagerando, e anche il governo italiano lo dice chiaramente"; "Da voi non una parola nella vostra lettera contro il terrorismo di Hamas, Hezbollah, Houti, e guardiani della rivoluzione iraniani. Forse non casualmente. Noi siamo contro la guerra, tutte le guerre, siamo amici dei popoli israeliano e palestinese, siamo da sempre per due stati due popoli; mettere sullo stesso piano, anzi peggio accusare una parte di ‘genocidio’ e non citare le stragi, gli attentati, i missili lanciati ogni giorno dall’altra parte, un gruppo terroristico ed i suoi alleati e finanziatori, e’ inaccettabile".
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