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L'analisi della Cisl

Cassa integrazione, Rimini in controtendenza: ore in calo nel 2025

di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Ven 19 Set 2025 12:15 ~ ultimo agg. 12:39
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Nelle tre province romagnole le ore complessive di cassa integrazione sono aumentate nel primo semestre 2025 del 5,95%, passando da 6.771.344 a 7.174.380 ore. Rimini però è in controtendenza con una riduzione del 15,51% delle ore che passano da 3.734.805 del primo semestre 2024 a 3.155.540 del 2025. E' quanto emerge dall'analisi della Cisl sui dati INPS. Nel dettaglio, a Rimini si osserva un incremento della cassa ordinaria (+14,03%) ma un significativo calo di quella straordinaria (-36,61%). In difficoltà l’edilizia che registra un aumento del 78,24% e il commercio (+217,1%) mentre nell'industria le ore calano del 17,69%.

A Forlì-Cesena il ricorso alla cassa integrazione è invece aumentato del 45,03% e Ravenna del 18,76%. Complessivamente in Emilia-Romagna le ore sono calate del 16.95% rispetto al primo semestre 2024.

Oltre ai dati complessivi, evidenzia la Cisl, è importante sottolineare come la situazione in Romagna presenti anche forti differenze settoriali. L’edilizia, ad esempio, è in difficoltà un po’ in tutte le province, con un incremento evidente delle ore di cassa integrazione. L’industria mostra criticità particolarmente accentuate nel territorio di Forlì-Cesena, dove il ricorso agli ammortizzatori sociali si è fatto molto più intenso. A Ravenna, invece, è il commercio a soffrire in maniera significativa, con segnali di crisi molto forti. Va però evidenziato che, nello stesso territorio, la cassa ordinaria nell’industria ha retto meglio. Il peggioramento della straordinaria nell’industria a Forlì è un segnale di una forte battuta di arresto. 
In sostanza, come spesso accade, l’impatto della crisi non è uniforme ma diversificato tra settori e filiere: alcuni comparti resistono, altri arretrano in maniera netta. Il risultato è un quadro frammentato e complesso che, soprattutto in Romagna, deve essere letto come un campanello d’allarme. Di fronte a questo scenario complesso, la CISL Romagna lancia un appello alle istituzioni per una risposta coordinata a sostegno dell’occupazione e del tessuto produttivo.
Le cause dell’aumento della cassa integrazione sono complesse e multifattoriali,” afferma Francesco Marinelli. “Tra i principali fattori possiamo citare l’instabilità economica globale e le tensioni internazionali, che hanno influito sulle catene di approvvigionamento e sulla domanda interna. Le difficoltà nei mercati esteri e le incertezze derivanti dai conflitti internazionali hanno generato ritardi nelle forniture, aumenti dei prezzi e un clima di incertezza che incide sulla produzione e sugli investimenti.
Affrontare l’emergenza della cassa integrazione richiede un’azione tempestiva e decisa da parte di tutti gli attori in gioco,” continua Marinelli. “È fondamentale sostenere le imprese con politiche per il rilancio della produzione, investimenti in ricerca e innovazione, supporto all’internazionalizzazione e percorsi di riqualificazione professionale per i lavoratori, rafforzando così la competitività del sistema produttivo locale.
Le misure di sostegno al reddito per i lavoratori, come il prolungamento della cassa integrazione e altre forme di supporto, sono essenziali per garantire stabilità economica in un periodo di difficoltà. Infine, promuovere il dialogo sociale e la concertazione tra istituzioni, organizzazioni datoriali e sindacati è cruciale per individuare soluzioni condivise e definire strategie di sviluppo a lungo termine” conclude.

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