Incidenti con omissione di soccorso. A Rimini la Polizia Locale individua un pirata su tre


Nella rilevazione degli incidenti stradali della Polizia Locale di Rimini un aspetto che resta critico è quello legato all’omissione di soccorso. Un comportamento, severamente sanzionato dalla legge, per il quale le divise mettono in atto procedure investigative impegnative che non sempre sono sufficienti a risalire ai responsabili. Sono 32 complessivamente i sinistri con omissioni di soccorso rilevati da inizio anno a oggi, 10 quelli risolti. Tra gli incidenti con omissione anche quello gravissimo della scorsa settimana che ha visto il decesso di un 93enne investito in via Chiabrera da un’auto che poi non si è fermata. Erano 31 complessivamente i sinistri con omissioni di soccorso nel 2022, di cui 11 quelli nei quali le indagini hanno portato all’identificazione di un responsabile.
L’omissione di soccorso – prevista dall’articolo 189 del Codice della Strada – avviane quando una persona coinvolta in un incidente, invece di fermarsi per prestare assistenza alle vittime, decide di allontanarsi dalla scena, senza adempiere a tali obblighi. Un comportamento in primis irresponsabile nonché illegale che può avere serie conseguenze legali e civili.
Il regime sanzionatorio – ricorda la Polizia Locale di Rimini – si differenzia a secondo che l’incidente avvenga con o senza lesioni per le persone coinvolte. Nel primo caso – commi 6 e 7 – scatta una denuncia penale che porta il responsabile davanti al Giudice. Le conseguenze legali possono variare, ma solitamente comportano sanzioni severe. Tra le possibili conseguenze penali ci sono ammende significative, la sospensione o revoca della patente di guida, servizio alla comunità o addirittura la detenzione, specialmente se l’incidente ha causato lesioni gravi o la morte. Oltre alle conseguenze penali, il conducente potrebbe essere soggetto ad azioni legali da parte delle vittime o dei loro rappresentanti legali per danni civili. Ciò potrebbe comportare la richiesta di risarcimento per danni fisici, psicologici o materiali causati dall’incidente.
Nel secondo caso (incidenti senza lesioni) è prevista una sanzione amministrativa da 302 a 1.208 euro. A cui si può aggiungere anche la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, nel caso che dal sinistro derivi un grave danno ai veicoli coinvolti
Il Nucleo Infortunistica della Polizia Locale in questi casi conduce indagini approfondite, per identificare il conducente che ha commesso l’omissione di soccorso. Un’attività che si attiva sin dalle prime ore dopo l’incidente e non si arresta fino alla chiusura del caso. Questa fase molto impegnativa, parte dalle informazioni acquisite dai presenti, dai testimoni e dai sanitari intervenuti sul posto e può coinvolgere anche altri mezzi investigativi, come l’analisi delle telecamere di sorveglianza pubbliche e private. La polizia può infatti richiedere e analizzare le registrazioni video anche di privati cittadini, per ottenere una visione più completa dell’accaduto. Analisi che possono fornire prove cruciali.
“L’omissione di soccorso – precisa l’assessore alla sicurezza Juri Magrini – rappresenta una violazione grave e immorale dei principi fondamentali di solidarietà e responsabilità che dovrebbero guidare la nostra convivenza. In un momento di difficoltà come un incidente stradale, è fondamentale che chiunque sia coinvolto assuma la responsabilità di prestare soccorso e fornire il proprio contributo alla sicurezza e al benessere degli altri. Voglio ringraziare gli agenti del Nucleo Infortunistica per l’efficacia delle indagini e delle procedure che mettono in campo per identificare e perseguire i responsabili di omissione di soccorso. Un impegno che viene messo in campo con l’utilizzo delle telecamere di sorveglianza pubbliche e private per raccogliere prove concrete. Purtroppo non sempre bastano una normativa anche severa sull’omissione di soccorso e le avanzate procedure investigative, a garantire la giustizia per le vittime degli incidenti stradali. Credo sia importante anche aumentare i programmi di formazione nelle scuole e le campagne pubbliche che possono contribuire a creare una cultura di solidarietà e responsabilità tra i conducenti.”