Imu su piattaforme. Comune resiste in giudizio contro Eni, in ballo 13,3 milioni


Come Cesenatico e Ravenna, anche il Comune di Rimini si costituirà in giudizio nei confronti di Eni Spa contro i ricorsi presentati per il mancato versamento dei tributi dovuti per le piattaforme di estrazione. Lo ha ufficializzato la Giunta. I ricorsi presentati da Eni riguardano gli avvisi di accertamento notificati per l’omesso versamento di Ici (2011), Iscop (2011) e Imu (2012-2015) per gli impianti di estrazione, trattamento e pompaggio di gas naturale che si trovano nello specchio di acqua che si affaccia sul territorio del Comune di Rimini.
La Giunta ha deciso di affidare l’incarico della difesa allo stesso legale che si occupa dei Comuni di Cesenatico e Ravenna. Per il Comune di Rimini si tratta di vedersi riconoscere una somma complessiva di circa 13,3 milioni, che comprende la quota di imposta dovuta per le sei piattaforme accertate (6.527.125 euro) e le relative sanzioni.
Il contenzioso tra azienda e comuni è nata nel dicembre scorso quando due sentenze della Corte di Cassazione hanno stabilito che le piattaforme estrattive vanno considerate come immobili “speciali”, devono essere accatastate e sono soggette al pagamento dell’IMU. La nuova interpretazione ha quindi permesso ai Comuni di far partire gli avvisi di accertamento per le imposte arretrate, che l’azienda sta impugnando avanti alle varie Commissioni Tributarie.