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venti secondi per morire

Il video dell'uccisione di Sitta che scagiona il comandante Masini

In foto: Un frame del momento degli spari
Un frame del momento degli spari
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura 2 min
Gio 19 Giu 2025 19:36 ~ ultimo agg. 19:51
Tempo di lettura 2 min

Una ventina di secondi. Tanto è durata la tragedia che si è consumata lo scorso Capodanno a Villa Verucchio, quando il comandante della locale Stazione dei carabinieri, Luciano Masini, sparò 12 colpi uccidendo il 23enne egiziano Muhammad Sitta, che poco prima aveva accoltellato senza motivo quattro persone per strada

Nel filmato girato da un passante con lo smartphone, che preferiamo non mostrarvi integralmente per scelta, data la crudezza delle immagini, si vede il comandante cercare in ogni modo di evitare il tragico epilogo. Il braccio del militare è teso, il dito sul grilletto, la pistola d'ordinanza ben in pugno, puntata verso Sitta, che brandisce un grosso coltello da cucina. "Buttala giù!", gli grida Masini riferito all'arma con la quale il nordafricano ha ferito quattro persone. Poi, per due volte, rivolge al 23enne egiziano la stessa domanda: "Vuoi morire?"

https://www.icaroplay.it/programmi/accoltello-quattro-persone-a-capodanno-il-video-delluccisione-di-sitta/

L'aggressore sembra rispondere in maniera affermativa, non accenna a indietreggiare, anzi, avanza. A quel punto è il comandante a cercare di mettere quanta più distanza possibile tra lui e il giovane. Per convincerlo a desistere spara un paio di colpi a terra, all'indirizzo dei piedi di Sitta, che saltella per cercare di evitarli, fino a quando non corre verso Masini col coltello sempre in pugno. Dal filmato, che a un certo punto si interrompe, si intuisce chiaramente che il militare dell'Arma non ha altra scelta. Esplode una serie di colpi al corpo dell'accoltellatore, che cadrà al suolo privo di vita. 

Per la Procura di Rimini, Masini ha agito per legittima difesa e le immagini sembrano confermarlo. Resta però il dolore per quella giovane vita spezzata in appena venti secondi.

 

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