Il colombaccio sui rami secchi. Lettera da via Ciceruacchio 'per non dimenticare


Arianna Lanci, rappresentante di Lipu Rimini e Monumenti Vivi, trasmette una riflessione sui recenti abbattimenti di alberi in via Ciceruacchio a Riccione dal titolo: "La natura non si lamenta, la natura reagisce alla nostra distruzione, diamole ascolto e voce":
"Quando siamo arrivati a Riccione giovedì pomeriggio, in via Ciceruacchio, la prima immagine che ha colpito i nostri occhi, nella desolazione di un cortile un tempo pieno di alberi, è stata quella di un colombaccio sistemato tra i rami secchi di un residuo di pianta (completamente secca anch’essa) finita attorcigliata attorno a un palo della luce. Proprio accanto a quel palo si trovava il grande Pino d’Aleppo abbattuto lo scorso mese di luglio.
Un palo diventato albero- con rami secchi di un albero che non c’è più: quel colombaccio, perfettamente immobile, sembrava assorto.
I suoi occhi gialli sembrava guardassero lontano, o forse sembrava venissero da lontano.
Vederlo lì è stato doloroso.
Ma la Natura non si lamenta, la Natura reagisce alla nostra distruzione, con semplicità, senza voce. La voce dobbiamo darla noi alla Natura, ma spesso non basta, non serve.
Ci domandiamo che ne è stato di tutta quella fretta che ha motivato l’abbattimento di 21 alberi in pieno periodo di nidificazione, se il cantiere è fermo a dove l’avevamo lasciato.
Tutto immobile, altro che fretta. Solo le piante non ci sono più.
Ricordiamo che questo progetto è stato approvato dal Comune di Riccione in deroga al Regolamento del verde urbano.
Mentre eravamo lì, nel silenzio della distruzione, con case sigillate e neanche una persona in giro, risuonava il timido canto dei pettirossi.
Del resto sono questi i giorni. I giorni della bacchetta magica dal petto arancione.
Ascoltiamolo, prestiamo attenzione alla Natura.
Diamo voce alla Natura".