I sindacati sul rendiconto sociale INPS: Servono azioni concrete
Il secondo Rendiconto Sociale provinciale INPS ha restituito un quadro che, pur evidenziando alcuni segnali positivi, conferma criticità profonde e di lungo periodo. A dirlo, dopo la lettura dei dati, CGIL Rimini, CISL Romagna, UIL Emilia-Romagna che chiedono con forza che si dia concretezza ed azione al Patto per il Lavoro e il Clima territoriale, "a sostegno di giustizia fiscale, redistribuzione del reddito, aumento dei salari, lotta all’evasione e sostegno alle nuove generazioni.
Demografia e occupazione: una sfida per la tenuta del sistema riminese".
I pensionati rappresentano oggi il 25,6% della popolazione, mentre l’indice di vecchiaia ha superato nel 2024 la soglia di 200 (206,0), attestando la presenza di oltre due anziani per ogni giovane residente. L’invecchiamento della popolazione e la denatalità modificano la struttura sociale, riducendo la base occupazionale "è perciò necessario agire su tutte le leve che a livello locale possono incentivare la permanenza dei giovani sul territorio, a partire dal sostegno a sistema
scolastico e universitario e forti politiche per il diritto alla casa".
Pur registrando un aumento del tasso di occupazione, il Rapporto conferma la fragilità della crescita occupazionale. "Le assunzioni a tempo indeterminato rappresentano appena il 7% del totale (incluso l’apprendistato), mentre il 93% è costituito da rapporti precari — a termine, in somministrazione, intermittenti o stagionali. Inoltre, tra il 35% e il 43% dei nuovi contratti è part-time. Preoccupa anche la tendenza 2024 rispetto al 2023, che mostra una riduzione dei contratti stabili e un incremento di quelli intermittenti e stagionali". Per CGIL, CISL, UIL è indispensabile intervenire a tutti i livelli con norme che promuovano la stabilità lavorativa e riducano il ricorso sistematico a forme di lavoro precario.
Restano diffusi anche i fenomeni di illegalità nel lavoro turistico restano diffusi, compromettendo diritti, deprimendo i salari e indebolendo l’intero
tessuto economico e sociale. I sindacati confederali ribadiscono l’urgenza di introdurre un ammortizzatore sociale specifico per il lavoro stagionale, che assicuri una copertura adeguata e favorisca l’emersione del lavoro regolare. Occorre, parallelamente, rafforzare le politiche attive del lavoro, legando l’indennità di disoccupazione a percorsi di riqualificazione professionale. Senza interventi strutturali, l’attuale mercato del lavoro continuerà a generare retribuzioni e pensioni tra le più basse della regione, aggravate da un divario di genere ancora marcato e da un innalzamento dell’età pensionabile dovuto alla rigidità normativa introdotta negli ultimi anni.
Nel 2024, produzione, ordinativi e fatturato del comparto manifatturiero sono calati sensibilmente, mentre le esportazioni provinciali hanno registrato un -6%, in continuità con la flessione dell’anno precedente. Ne è derivato un aumento significativo del ricorso agli ammortizzatori sociali. I sindacati esprimono preoccupazione per il rischio che molte imprese, esauriti i contatori di cassa integrazione, ricorrano a riduzioni orarie forzate o, peggio, a licenziamenti e chiusure. In questo contesto, diventa essenziale mantenere un confronto costante e preventivo tra INPS e organizzazioni sindacali per salvaguardare
l’occupazione e prevenire la disoccupazione.
L’88% delle pratiche di pensione accolte nel 2024 è stato presentato dai Cepa dei sindacati. "In un contesto di digitalizzazione avanzata, il
servizio di intermediazione e accompagnamento dei Patronati resta un valore aggiunto insostituibile".












