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Croatti: Governo intervenga

Global Flotilla. Le parole dei riminesi sulle navi intercettate al largo di Gaza

In foto: Marco Croatti
Marco Croatti
di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Gio 2 Ott 2025 07:13 ~ ultimo agg. 17:49
Tempo di lettura 4 min

Arrivano dai social network le informazioni dai riminesi che si trovavano sulle navi della Global Flotilla dopo le concitate ore dopo l'intercettazione da parte della marina israeliana. 

Nelle prime ore di oggi sulla pagina di Marco Croatti è apparso un video del senatore: "Se state guardando questo video, sono stato rapito e portato via contro la mia volontà dalle forze israeliane. 
La nostra missione umanitaria era non violenta e rispettava il diritto internazionale. 
Per favore, dite al mio governo di richiedere il mio rilascio immediato e di tutti gli italiani imbarcati"

Nella tarda serata gli ultimi post pubblicati da Michela Monte, giornalista: "Attuale situazione: quando ci sparano i raggi di luce e per vederci sulla barca, le onde probabilmente per intimidire è una sorta di gioco del gatto col topo. Ci sono navi che arrivano da poppa e da prua e sparano raggi e muovono la barca". "Quando arrivano dobbiamo buttare tutti i telefoni. Comunque Gaza ha il suo mare territoriale, e stiamo portando aiuti durante un genocidio". 

Poi, questa mattina, un post pubblicato dalla famiglia: "Dalle 24 di ieri non abbiamo più contatti con Michela. Ci ha scritto che era prossima l’intercettazione, dopo essere stati colpiti dagli idranti e che si sarebbe liberata del cellulare.

La chat di supporto ai famigliari imbarcati sulla Estrella y Manuel ci ha mandato le ultime immagini ricevute, ma non hanno conferma della intercettazione per cui la barca risulta ancora in navigazione, anche se non hanno più segnale GPS e internet. Ringraziamo tutti per il sostegno e l’affetto per Michela, appena avremo notizie cercheremo di aggiornarvi".

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani prevede per i volontari fermati due o tre giorni di detenzione per i volontari, poi l'espulsione. Israele, ha fatto sapere, gli ha assicurato che "le sue forze armate non useranno alcuna violenza". 

Una nota del Ministero precisa che: "L’intero equipaggio delle navi sarà trasferito al porto di Ashdod e trattenuto in centri adibiti a tal fine. I membri della Flottilla potranno scegliere tra due alternative. La prima è accettare l’espulsione volontaria immediata, che avverrà nei tempi più rapidi possibili. La seconda è rifiutare l’espulsione immediata, accettando una detenzione in carcere in attesa di rimpatrio forzato: in questo caso, membri della Flottilla dovranno attendere il provvedimento di respingimento dell’Autorità giudiziaria, la cui pronunzia giunge generalmente dopo 48-72 ore".
L’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv segue il caso con la massima attenzione e ha già preparato un programma di assistenza consolare.

Nella mattinata di giovedì, attorno alle 9.30, l'account facebook di Michela Monte riportava un messaggio scritto dalla famiglia:

"Dalle 24 di ieri non abbiamo più contatti con Michela. Ci ha scritto che era prossima l’intercettazione, dopo essere stati colpiti dagli idranti e che si sarebbe liberata del cellulare.
La chat di supporto ai famigliari imbarcati sulla Estrella y Manuel ci ha mandato le ultime immagini ricevute, ma non hanno conferma della intercettazione per cui la barca risulta ancora in navigazione, anche se non hanno più segnale GPS e internet".
 
In mattinata il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad ha pubblicato un post sulla vicenda: "Sono ore drammatiche quelle per la vicenda Flottilla. E sono ore preoccupanti anche per il Senatore Marco Croatti che, in un messaggio di poche ore fa, ha dato conto del suo fermo da parte di Israele. Desidero esprimere solidarietà e sostegno a Marco.
Così come alla giornalista riminese Michela Monte, anche lei a bordo di una delle imbarcazioni.
Mi auguro che il Governo italiano prenda immediatamente in mano questa drammatica situazione e garantisca la sicurezza di tutti coloro i quali sono saliti su quelle navi".
 
 
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