Furti nelle abitazioni del Riminese, recuperata gran parte della refurtiva


Una cinquantina di orologi di lusso, almeno settanta tra borse e portafogli griffati, diversi chili di oro e svariati monili, alcuni dei quali con pietre preziose del valore di 20mila euro. E poi pistole, fucili e revoler. Sono i beni che compongono il lungo elenco di oggetti rubati da gruppi di albanesi dediti ai furti in abitazione nel Riminese e allo spaccio di cocaina, e che i carabinieri della sezione operativa della Compagnia di Riccione, coordinati dal pubblico ministero Davide Ercolani, hanno recuperato fino ad oggi. Le indagini, che nel febbraio scorso avevano portato all'emissione di 60 misure cautelari a firma del gip Raffaella Ceccarelli, non si sono mai fermate, rendendo così possibile la restituzione ai legittimi proprietari di gran parte della refurtiva. Dall’Albania si attende inoltre il trasferimento di un altro grosso quantitativo di merce recuperata dai militari dell'Arma e sottoposta a sequestro durante i vari accertamenti.
E' bene sottolineare come tutte le misure cautelari eseguite siano ancora in vigore, a conferma della bontà dell'indagine che ha portato all'arresto di un appuntato scelto dei carabinieri in servizio a Rimini, accusato di rapina in concorso con alcuni soggetti albanesi.Tra questi, quattro figurano tra i protagonisti, insieme ad un quinto connazionale, della feroce rissa con due detenuti nordafricani scoppiata il 25 aprile scorso nel carcere dei Casetti di Rimini. Rissa che ha portato anche al ferimento di un agente della polizia penitenziaria e che ha spinto la direzione carceraria a chiedere il trasferimento di alcuni dei protagonisti coinvolti nell'episodio.