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Scali in difficoltà

Forlì e Parma, aeroporti in crisi. Burani (Avs) chiede chiarimenti alla Regione

In foto: l’aeroporto di Forlì
l’aeroporto di Forlì
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Ven 5 Dic 2025 14:04 ~ ultimo agg. 14:19
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Mentre l'aeroporto di Rimini si prepara ad un 2026 di ulteriore crescita dopo i buoni numeri del 2025, per gli altri scali "minori" della Regione la situazione appare decisamente più complicata. E' quanto emerge da una interrogazione alla Giunta Regionale presentata da Paolo Burani di AVS che chiede "quali siano, alla luce dei dati disponibili, le prospettive realistiche per lo sviluppo degli scali di Forlì e Parma, considerando il trend del traffico passeggeri, la situazione economica delle società di gestione (con un deficit segnalato di 24 milioni di euro a Forlì e perdite di 82 milioni a Parma), la mancanza di strumenti di base per la tutela dei cittadini, la dipendenza da un unico vettore a Forlì e il collasso operativo di Parma".

La situazione più delicata, evidenzia il consigliere è per l'aeroporto parmense che presenta perdite per circa 82 milioni di euro, con rischio liquidazione e perdita di 200 posti di lavoro, e che dal 29 ottobre 2025 ha visto scadere la certificazione Enac per l’handling a terra, senza la quale non possono operare voli commerciali. Ma anche l’aeroporto Ridolfi di Forlì, che beneficia di "oltre un milione di euro di sostegno regionale", non se la passa bene, secondo Burani: il Tavolo delle associazioni ambientaliste forlivesi, Taaf, e il Comitato sorvolati, parlano di "gravi criticità strutturali e procedurali". Inoltre, prosegue l'esponente di AVS, il traffico passeggeri "mostra un trend negativo" con un calo dell'1,3% nel 2024 e del 26% a luglio 2025. Il Piano di sviluppo 2024-2038 di Fa, la società che gestisce la pista, prevede investimenti per 135 milioni di euro, di cui 84 a carico del gestore e 18,18 milioni vincolati per la prima fase al 2028. "Restano da coprire circa 50 milioni, la cui destinazione non è chiara". Non solo: l'operatività dello scalo forlivese è affidata prevalentemente ad Air Mediterranean, "oggetto di inchieste giornalistiche internazionali che hanno sollevato interrogativi su presunti legami con il regime siriano, traffici illeciti e sanzioni dell'Unione europea" dice Burani. Da qui la richiesta alla Regione di avere da Fa "maggiori informazioni sui criteri utilizzati per la selezione del vettore aereo e sulle verifiche effettuate in merito alla sua affidabilità etica e operativa".

Occorre dunque promuovere, conclude Burani, "un confronto tecnico con Enac, Arpae, prefettura, Comuni di Forlì e Parma e rappresentanti dei cittadini, al fine di condividere una valutazione aggiornata sulle condizioni per uno sviluppo equilibrato e sostenibile degli scali, in vista di eventuali futuri interventi". Chiarendo la destinazione delle risorse finanziarie non ancora coperte nei Piani di sviluppo degli aeroporti e se si preveda l'utilizzo di fondi pubblici regionali o europei.

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