Falsi green pass per andare a San Siro e in discoteca, in sei a rischio processo


Il green pass falso serviva per entrare a San Siro a vedere le partite del Milan o per andare a ballare in discoteca. Era il 2021 e, senza il certificato verde, non era possibile ritornare alla vita normale, quella pre-Covid. Così, sei giovani, tra i 22 e i 30 anni, residenti a Rimini e Riccione, avrebbero utilizzato - secondo la Procura di Rimini - dei falsi certificati Covid, che attestavano l'esecuzione di un tampone rapido con esito negativo, in realtà mai eseguito, sulla carta intestata di un poliambulatorio privato del Modenese. Un certificato posticcio che un 23enne riccionese, in accordo con la sorella, avrebbe pubblicizzato sul suo profilo Instagram e venduto agli amici più stretti per 10 euro l'uno.
L'indagine dei carabinieri ha permesso di sequestrare i telefoni dei giovani, dai quali sono state scoperte alcune chat in cui si ringraziava "l'ideatore" dell'escamotage per aver permesso a ciascuno di loro di entrare allo stadio, di andare a ballare, di fare serata con amici o amiche nei locali o al ristorante. La Procura di Rimini ha chiesto per i sei indagati (difesi dagli avvocati Piergiorgio Tiraferri, Carlo Alberto Zaina, Alessandro Frisoni e Cinzia Bonfantini) il rinvio a giudizio per falsità materiale in concorso. Due di loro, che hanno dichiarato di aver ricevuto a loro insaputa il green pass falso e, quindi, di non averlo mai utilizzato, hanno chiesto il rito abbreviato. Il prossimo 2 dicembre è prevista l'udienza predibattimentale davanti al tribunale monocratico di Rimini.