Distribuzione diretta farmaci: Renzi (PDL) denuncia eccessi Ausl


Nel 2008, ricorda Renzi, l’Ausl riminese ha distribuito 629.458 pezzi, e le stime per il 2009 prevedono una quantità analoga, visto che nel primo semestre sono già stati distribuiti 357.636 pezzi.
L’intervento di Renzi:
DISTRIBUZIONE DIRETTA FARMACI: RENZI (AN-PDL), DATI PREOCCUPANTI, AUSL RIMINI RIDUCA VOLUMI
Il consigliere Gioenzo Renzi (an-pdl) torna ad interrogare la Giunta regionale sulla distribuzione diretta dei medicinali inseriti nel PHT-Prontuario nazionale della distribuzione diretta da parte delle Ausl, con particolare riguardo a quella di Rimini, sull’accordo intercorso tra Regione ed Associazioni dei farmacisti, datato 13 marzo 2007, prorogato il 31 luglio 2009, e sull’obiettivo affidato alla distribuzione diretta dei medicinali di mantenere la spesa farmaceutica territoriale nell’ambito del tetto imposto dalla legge 326/2003.
Citando la risposta dell’Assessore regionale ad una precedente interrogazione in materia, Renzi evidenzia che l’Azienda Usl riminese, nel 2008, “ha distribuito direttamente 629.458 pezzi tra medicinali inseriti nel citato Prontuario PHT ed extra PHT”, rispetto alle cifre minori di altre Ausl, sottolineando che si prospetterebbero gli stessi livelli anche per il 2009, visto che nel primo semestre sarebbero già stati distribuiti 357.636 pezzi.
Dato che i farmaci previsti nel prontuario nazionale PHT servono per patologie non tanto diffuse da giustificare la distribuzione diretta di più di 600.000 pezzi in un anno, è presumibile – scrive il consigliere – che la maggior parte dei medicinali distribuiti dall’Ausl di Rimini siano quei farmaci extra PHT, destinati a curare patologie connesse per lo più all’età avanzata ed utilizzati quindi da persone anziane costrette a ritirarli in ospedale piuttosto che nelle farmacie vicine alle loro abitazioni.
Renzi afferma inoltre che l’accordo tra Regione ed Associazioni dei farmacisti non sarebbe stato applicato in questi anni in modo omogeneo sul territorio regionale e, nei casi di mancato rispetto, sarebbe diminuita la qualità del servizio con notevoli disagi per gli utenti.
Con questo documento – evidenzia ancora il consigliere – si sarebbe stabilito che “la distribuzione diretta dei farmaci a carico delle strutture sanitarie è prevista nei casi di erogazione diretta nelle strutture assistenziali, di dimissione e di visita specialistica (limitatamente al primo ciclo terapeutico completo), di pazienti in assistenza domiciliare, residenziale o semiresidenziale, e di pazienti complessi per polipatologia ed in politerapia con necessità di controlli ricorrenti di tipo specialistico”.
Riferendosi in particolare a quest’ultima dicitura, Renzi ribadisce che di tratta di un inserimento attuato dalla Regione Emilia-Romagna, poiché nella legge nazionale 405/2001 si parla di “pazienti cronici o soggetti a controlli ricorrenti e/o presi in carico” per i quali le Regioni possono stipulare accordi con le Associazioni delle farmacie convenzionate pubbliche e private, consentendo ai pazienti di rifornirsi dei farmaci necessari sia nelle farmacie convenzionate che nelle strutture ospedaliere delle Ausl.
Visto il testo dell’accordo regionale ed i dati riferiti dall’assessore, è presumibile – prosegue l’esponente di an-pdl – che sia questa dicitura ad indurre le Ausl a distribuire molti farmaci extra PHT, con il risultato già evidenziato di costringere i pazienti ad andare in ospedale anche solo per un semplice medicinale contro la pressione alta.
Renzi chiede quindi alla Giunta regionale: quali siano i dati relativi alla distribuzione diretta dei farmaci (sia quelli inseriti nel prontuario nazionale PHT che extra PHT) da parte delle Ausl dell’Emilia-Romagna nel 2008 e nei primi otto mesi del 2009, se non ritenga che l’Ausl riminese debba ridurre progressivamente i volumi della distribuzione diretta dei farmaci extra PHT e se non ritenga indifferibile (pur mantenendo il vincolo di bilancio della spesa farmaceutica territoriale senza ricorrere all’imposizione di nuovi ticket) la necessità di omogeneizzare l’applicazione degli accordi sottoscritti con le Associazioni delle farmacie in tutta la regione, limitando la distribuzione diretta dei farmaci extra PHT nelle strutture ospedaliere delle Ausl, attraverso l’eliminazione della dicitura “paziente complesso per polipatologia ed in politerapia” dai citati documenti che la contengono. (AC)