per potenziare l'offerta
Centri estivi: 14 scuole del Comune di Rimini concesse ad associazioni e privati
In foto: repertorio

di Redazione

Gio 5 Giu 2025 19:13 ~ ultimo agg. 19:19
Sono 14 le scuole concesse dal Comune di Rimini ad associazioni ed enti privati per potenziare l’offerta di posti dei centri estivi 2025.
Le concessioni sono avvenute sulla base di un bando in cui l’Amministrazione poneva specifiche linee guida improntate a criteri di qualità e accessibilità, con particolare attenzione all’inclusione sociale e al sostegno alla disabilità. Le 14 scuole assegnate, con tempi e calendari diversi a seconda delle singole disponibilità, fanno parte di sei tra circoli o istituti comprensivi cittadini: “Casti”, “Miramare”, “ Marvelli”, “XX settembre”, Fermi”, “Alighieri”.
Si tratta di disponibilità - spiega l'Amministrazione Comunale - frutto di specifici accordi con i diversi istituti scolastici, compatibilmente con eventuali interventi manutentivi programmati, abitualmente concentrati nel periodo estivo. Sugli spazi vengono concordati di anno in anno le condizioni per essere utilizzati fuori dall’orario del servizio scolastico, con temporanea concessione, per attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile.
Le tempistiche di affidamento e le condizioni possono variare, proprio per questi motivi, da plesso a plesso, e di anno in anno.
Le proposte ludiche ed educative si articolano attraverso attività incentrate attorno i principi di base contenuti nella legge regionale come lo sviluppo dell’identità e alla socializzazione; l’accoglienza e la massima integrazione delle diversità, favorire la conoscenza del territorio, prevenire il disagio giovanile, realizzando nel contempo un valido contributo alle famiglie.
L’istruttoria pubblica è stata rivolta ai soggetti del terzo settore e privati, anche aventi scopo di lucro, che offrono servizi di pubblica utilità e di rilevante interesse sociale. Tra i criteri qualitativi previsti per la concessione degli spazi sono state privilegiate le capacità di includere minori con disabilità, la qualità dell’offerta e dei servizi come mensa e orari prolungati, oltre che le competenze del personale impiegato.
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