Daniela Angelini scrive ai riccionesi: il perché della mia candidatura
Una lettera inviata ai cittadini di Riccione (18mila nuclei familiari) per presentarsi e raccontare cosa la ha spinta a candidarsi a sindaco. A scriverla è Daniela Angelini, sostenuta nella sua corsa da 6 liste (Pd, M5s, Coraggiosa Uniamo Riccione, 2030 Riccione e Riccione nel Cuore).
“Non sono una professionista della politica – apre la candidata nella sua lettera – ma posso vantare una trentennale attività professionale nel settore dell’associazionismo economico e, da cittadina, ho sempre partecipato attivamente e con convinzione alla vita di questa comunità”.
Dopo aver tratteggiato il suo percorso di vita, la Angelini spiega il perché di questa decisione: “Il mio debito di riconoscenza, maturato nei confronti della mia città, la città che mi ha visto nascere e crescere, sia umanamente che professionalmente, mi ha definitivamente convita che era arrivato il tempo di restituire, in termini di impegno e responsabilità, alla comunità dignitosa, laboriosa, tranquilla, vivace e solidale, che Riccione sa essere”.
“Mi sono candidata a sindaco di Riccione, sicura che l’esperienza maturata nel mio lavoro, a supporto delle imprese e delle aziende del territorio, possa essere messa a disposizione di un progetto importante ed ambizioso per la città – prosegue – Credo nell’impresa sana, perché l’impresa muove il benessere e il lavoro. Credo nel lavoro in team, nella partecipazione della comunità, dai piccoli ai grandi progetti che vengono proposti sul territorio, perché chi vive un luogo sa meglio di chiunque come migliorare quel luogo, che sia una strada, una piazza, un parco”. La candidata esprime il suo amore per Riccione e la definisce una città che ha saputo diventare grande nel tempo ma che oggi mostra solo fratture. “Riccione è una città straordinaria e bellissima, unica, vivibile e conosciuta in tutto il mondo. Lo è da sempre. Ma è evidente come negli ultimi anni di governo comunale si sia verificato un peggioramento dei rapporti tra associazioni economiche, culturali, sportive, di volontariato. Non si è più investito nel valore della comunità e della partecipazione, che sono gli elementi principali che hanno fatto grande Riccione nel corso della sua storia, ma si è preferita l’arroganza del potere e la subalternità dei cittadini. Questo ha impoverito la nostra città, l’ha resa debole, isolata da tutte le altre istituzioni comunali, regionali, nazionali, portando anche a trascuratezza e a errori evidenti dei quali tutti i cittadini stanno pagando il conto, in termini di sicurezza, lavoro, precarietà…”
Spazio poi al futuro. “La scelta di candidarmi è la risposta a un impegno di cambiamento vero e consapevole. Sono una figlia di Riccione, una città che ho conosciuto vivace e produttiva, accogliente e sincera, quelle forti caratteristiche a cui Riccione viene associata da sempre e che ultimamente, e con rammarico, non ritrovo. Dobbiamo tornare a sprigionare tutta la forza di cui siamo capaci, insieme: una comunità unita, che non teme il confronto e le idee, perché i buoni progetti non conoscono altra strada che questa”. Daniela Angelini rimarca anche nella lettera la sua idea di “buona amministrazione del bene comune”. “Basta limitarsi a considerare la pubblica amministrazione una somma di interventi superficiali, annunci, slogan o cantieri eterni. Amministrare un Comune deve essere prima di tutto un dovere civico e morale. Nella mia idea di città, la collaborazione è il fondamentale valore di un approccio operativo. Stiamo certamente attraversando anni complicati, che spesso ci spingono a vivere con preoccupazione le prospettive future. Ne siamo consapevoli e sappiamo che la prossima Amministrazione dovrà lavorare per mettere a disposizione strumenti e competenze, perseguendo un’idea di governo territoriale integrata e allargata”. “Non esistono formule magiche. So bene che chi fa sbaglia e di errori se ne fanno tanti in anni di lavoro – chiude la Angelini che aggiunge anche un appello al voto per regalare a Riccione 5 anni di buona amministrazione mettendo nero su bianco il suo impegno per la città – Ma un errore che sicuramente non farò sarà quello di creare una frattura tra le parti di una comunità che sa quale forza e solidità derivi dal rimanere uniti”.












