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Responsabilità e Rispetto

Covid. L’ex commissario Venturi: qualche eccesso di sicurezza, tutto dipende da noi

In foto: Sergio Venturi
Sergio Venturi
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura 3 min
Lun 20 Lug 2020 09:47 ~ ultimo agg. 28 Mag 01:12
Tempo di lettura 3 min

L’ex commissario regionale per l’emergenza covid, Sergio Venturi, dopo molte settimane di silenzio, affida alla sua pagina facebook una riflessione sull’attuale situazione. “Non riusciamo a eradicare il virus soprattutto per responsabilità che ci riguardano direttamente” scrive, spiegando che ci stiamo un po’ dimenticando le tre regole per evitare nuovi contagi: distanziamento fisico, mascherine e igiene delle mani e delle superfici. Venturi invita “a non mollare o dimenticarci quello che è accaduto” ma evidenzia anche che “i nuovi casi sono mediamente più leggeri“. Per quanto riguarda i nuovi focolai “sono tutto sommato prevedibili – dice l’ex commissario – qualche festa e qualche area dove la troppa sicurezza fa qualche brutto scherzo come in alcuni magazzini e come alcune sedi della catena del freddo come impianti di lavorazione alimentare“. E guardando al futuro “tutto dipende da noi, è tutto nelle nostre mani” conclude “Responsabilità e Rispetto. Sempre“.

Il post di Sergio Venturi

Seguo sempre tutti voi che seguite la pandemia. Ognuno di noi vorrebbe che l’estate servisse a portare a zero i nuovi contagi ma non sarà così…
Già è tantissimo che siano andati a zero nella nostra regione i decessi e anche quelli del Paese sono numeri assolutamente contenuti. Non riusciamo a eradicare il virus soprattutto per responsabilità che ci riguardano direttamente. Ci sono soltanto tre cose da fare per impedire nuove infezioni e le conosciamo bene: distanziamento fisico, mascherine e igiene delle mani e delle superfici, non è difficile ma un po’ ce lo stiamo dimenticando. Qualche infezione arriva di ritorno da nostri connazionali che tornano dalle vacanze o da qualcuno che torna per lavoro in Italia, ma i numeri sono molto contenuti e tutto sommato tranquillizzanti. Sta succedendo in Italia quello che in Corea sono abituati a vedere e a fronteggiare da diversi mesi: qualche nuovo piccolo focolaio. Le sedi dei nuovi focolai sono tutto sommato prevedibili, qualche festa e qualche area dove la troppa sicurezza fa qualche brutto scherzo come in alcuni magazzini e come alcune sedi della catena del freddo come impianti di lavorazione alimentare. Dobbiamo imparare a convivere con questo virus fin tanto che non ci saranno gli anticorpi monoclonali che sono in fase di sperimentazione e promettono bene, oppure i nuovi vaccini. Sei mesi? Nove mesi? Non tanto. In questo periodo non dobbiamo mollare o dimenticarci quello che è accaduto e quindi continuare a rispettare le regole che insieme abbiamo imparato. I nuovi casi sono mediamente più leggeri tanto che nella nostra regione le persone ricoverate sono da qualche tempo meno di 100 e meno di 10 quelle in terapia intensiva. La carica virale, grazie alle mascherine che portiamo, all’igiene che sappiamo praticare e al distanziamento fisico è assai bassa. Per questo la malattia è mediamente più lieve. Come ci siamo detti nelle ultime occasioni tutto dipende da noi, è tutto nelle nostre mani. Cerchiamo di fare in modo che questo tempo, fino al vaccino o alla cura con gli anticorpi, passi e ci lasci indenni. Tutto qui. L’estate è ancora lunga e abbiamo tempo per prepararci all’autunno e all’inverno che seguirà. Per fortuna al momento i litigi tra i virologi sono quasi cessati e questo è già moltissimo. Meglio impegnarsi sui problemi che non dover sempre subire o smentire i catastrofisti a buon mercato. Stiamo tutti bene e un abbraccio a tutte e tutti. Responsabilità e Rispetto. Sempre.

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