Cento città contro il dolore. Per sostenere chi vive la malattia da invisibile


Partirà sabato 4 ottobre, per poi proseguire per tutto il mese, l’iniziativa delle “Cento Città contro il Dolore”, promossa dalla Fondazione ISAL. In particolare questa 17esima edizione della Giornata accenderà i riflettori su una domanda centrale: “Dolore cronico: chi cura il dolore?”.
Il dolore cronico non è soltanto un sintomo: è una malattia vera e propria, capace di compromettere in profondità la qualità della vita, limitando la socialità, la possibilità di lavorare, l’autonomia quotidiana. Da chi soffre di fibromialgia a chi ha subito il trauma della perdita di un arto si tratta di persone, oltre 11 milioni in Italia, che convivono ogni istante con il dolore, sfiduciate e che spesso rinunciano a curarsi.
A sostegno del percorso di cura, rimane fondamentale la cornice normativa della Legge 38 del 15 marzo 2010, che in Italia garantisce il diritto di accesso alla terapia del dolore su tutto il territorio. Fondamentale l’opera portata avanti negli anni dalla Fondazione Isal, partita proprio a Rimini dalle competenze e dalla sensibilità del dottor Raffaeli. Il 4 ottobre, ma anche nei giorni successivi, in oltre cento città italiane verranno organizzati eventi, incontri pubblici, consulenze mediche gratuite. Iniziativa anche affiancate da #zeropain, una campagna social per aiutare a sensibilizzare.
Massimo Fabi, Assessore alla Sanità della Regione Emilia-Romagna: "Da tempo questa Regione lavora insieme alla Fondazione Isal sul versante della lotta al dolore cronico: è un tema che merita maggiore attenzione, perché riguarda migliaia e migliaia di persone, con conseguenze molto pesanti sulla loro vita quotidiana. L'Emilia-Romagna sta continuando a investire in telemedicina e medicina di territorio: lo facciamo convintamente, siamo la Regione con più Case di Comunità di Italia e abbiamo intenzione di aprirne altre".
Kristian Gianfreda, Assessore Politiche per la salute e Protezione sociale del Comune di Rimini: “Il dolore cronico non è solo un problema individuale, ma una questione sociale che coinvolge famiglie, comunità e sistema sanitario. Per affrontarlo serve una rete solida tra cittadini e servizi. In questa prospettiva, auspico
una maggiore sinergia tra ISAL, i Nodi Territoriali di Salute e il Piano di contrasto alle disuguaglianze"
William Raffaeli, presidente della Fondazione ISAL: “Con questa Giornata vogliamo ricordare che il diritto a non avere dolore quando si è malati è un diritto fondamentale di ogni persona. L’obiettivo di Cento Città contro il Dolore non è soltanto sensibilizzare l’opinione pubblica, ma anche costruire una rete sempre più
solida tra cittadini, medici, ricercatori e istituzioni. È una sfida che richiede impegno corale e che nessuno può affrontare da solo. Ancor’oggi il 15 % dei pazienti non ha una diagnosi di malattia e tragicamente l’8% di questi non ha alcun beneficio neppure con trattamenti specialistici".
Massimo Innamorato, Direttore della Terapia Antalgica dell’AUSL Romagna: “Alla Giornata aderisce anche l’AUSL Romagna: presso gli ospedali di Ravenna e Rimini medici, infermieri e volontari saranno a disposizione dei cittadini per rispondere a domande, distribuire materiale informativo e illustrare i servizi dedicati alla cura del dolore cronico oncologico e non oncologico.”
Barbara Suzzi, presidente dell'associazione Comitato Fibromialgici Uniti Italia (CFU Italia): “La nostra adesione a Cento Città contro il Dolore nasce dalla convinzione che sia necessario dare voce a milioni di persone che vivono ogni giorno con una malattia invisibile come la Fibromialgia e altre sindromi dolorose
croniche che necessitano di nuove terapie per dare sollievo alla sofferenza. Chiediamo che la Legge 38 venga applicata in maniera concreta e
uniforme su tutto il territorio nazionale"”.