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Dopo incontro con l'assessore

C'è futuro per la vecchia piscina? I 1300 firmatari della petizione dicono di si

In foto: la piscina comunale in zona stadio a Rimini
la piscina comunale in zona stadio a Rimini
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Sab 15 Nov 2025 11:09 ~ ultimo agg. 11:23
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Ci sarebbero degli spiragli per la "sopravvivenza" della piscina comunale di Rimini allo stadio anche dopo l'apertura della nuova struttura a Viserba. Lo spiegano i rappresentanti dei 1300 firmatari della petizione ‘non si chiuda la piscina dello stadio’ a seguito di un incontro avuto con l'assessore allo sport Michele Lari. "La notizia ottima - spiegano - è che siamo stati ricevuti e ascoltati con attenzione, con l’impressione confermata dalle parole dell’assessore che nessuna decisione è stata ancora presa. Avevamo capito diversamente, bene così!". Inoltre l’amministrazione ha dato "disponibilità ad interloquire con l’attuale appaltatore del servizio disposto ad investire, il quale probabilmente immagina che molto difficilmente si aggiudicherà la gestione della nuova piscina, visto che dall’altra parte s’è riunito un ‘campo largo’ di società sportive".

Il comitato ha elencato le ragioni che portano a dover tutelare la vecchia piscina: in primis è "in posizione centrale e svolge una funzione insostituibile nel tessuto urbano, educativo e sociale di Rimini", inoltre la dislocazione a Viserba della nuova piscina eviterebbe qualsiasi rischio di generare una cannibalizzazione fra le due strutture, infine "se ne rimanesse aperta una sola, Rimini avrebbe una piscina pubblica per 150mila abitanti circa e la città resterebbe carente di spazi acqua anche con due impianti". I firmatari della petizione ricordano infatti che Cesena ha due piscine con 98mila abitanti così come Forlì con 118mila mentre Ravenna ne ha addirittura quattro con 157mila abitanti. Tutte città in cui si è conservata la vecchia quando s’è costruita una nuova piscina.

Dal Comitato è arrivata la richiesta al Comune di sospendere ogni decisione di chiusura e di istituire un tavolo tecnico con Regione, investitore privato e comitato cittadino per candidarsi ai bandi regionali.

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