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l'iniziativa dei Radicali

Carcere, la visita di ferragosto: sovraffollamento e condizioni degradanti

In foto: Galavotti, Innocenti e Pari
Galavotti, Innocenti e Pari
di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Sab 16 Ago 2025 16:59 ~ ultimo agg. 18:37
Tempo di lettura 4 min

A ferragosto una delegazione del Partito Radicale guidata da Ivan Innocenti membro del Consiglio Generale, accompagnato dal Consigliere del Comune di Rimini Andrea Pari (Lega) e da Giorgio Galavotti, Garante comunale delle persone private della libertà, ha visitato la casa circondariale riminese nell’ambito della iniziativa nazionale Ferragosto in carcere. Il resoconto della visita conferma una situazione problematica.

La Casa Circondariale di Rimini presente una situazione molto grave di sovraffollamento. Nonostante la capienza regolamentare dell’istituto sia di 118 detenuti, il Ministero indica una capienza tollerabile di 165 persone. Oltre a questa capienza l’istituto non può garantire una condizione di detenzione sostenibile e si trova in una situazione di “trattamenti inumani e degradanti” come indicato dalla sentenza pilota Torreggiani emessa nel 2012 della Corte Europea Diritti Umani.

Il giorno di ferragosto nell’istituto erano ristrette 168 persone (145%). Il record di sovraffollamento va alla sezione seconda con 28 detenuti per una capienza di 14, il 200% di sovraffollamento. Questa situazione “intollerabile” di sovraffollamento si protrae da tempo come anche denunciato la settimana scorsa da un comunicato congiunto dei Sindacati della Polizia Penitenziaria. I protagonisti della visita rilevano che tutta la casa circondariale è da considerarsi luogo di Trattamenti Inumani e Degradanti in base alla Carta dei Diritti Umani e all’Articolo 3 in tema di Tortura.

Altri Numeri. Dei detenuti presenti 76 (45% del totale) sono tossicodipendenti, 77 (46%) sono stranieri, in attesa di giudizio definitivo sono 65 (39%) di cui 48 non hanno alcun grado di giudizio. Per quanto riguarda il personale penitenziario si segnala oltre alla carenza generale la mancanza di un vice direttore e la presenza di una unica figura che può fungere da comandante invece delle 3 previste dalla pianta organica.

La visita delle sezioni, prosegue la sintesi, conferma le criticità già rilevate. La sostanziale inagibilità della prima sezione di cui la chiusura è sempre più una urgenza disattesa.  Ci si chiede “perché deteniamo persone in una situazione tale di degrado”. Struttura ammalorata, bagni nelle celle senza porte, dispensa e cucine a fianco alla tazza del water e assenza di acqua calda, docce comuni non funzionanti. Dovremmo chiederci anche perché costringiamo il personale penitenziario a lavorare in quelle condizioni e a custodire persone in luoghi che non sono degni alla vita umana e civile come riconosciuto dal Magistrato di sorveglianza e dalla AUSL Romagna.

La visita conferma la qualità del Personale Penitenziario che con la collaborazione dei detenuti permette una sostenibilità dei rapporti umani nonostante le avversità della struttura e del sovraffollamento. Sovraffollamento che ormai i governi considerano strutturale e strategia di gestione degli istituti penitenziari.

Durante la visita c'è stato l'incontro con un detenuto ristretto da solo in una cella di cui aveva distrutto tutte le suppellettili e servizi igienici nelle numerose occasioni di escandescenza. La cella si presentava priva di tutto, solo una branda con materasso. Durante la visita ha dato in escandescenza sbattendo rumorosamente e ripetutamente il cancello della cella e il personale sanitario dell’istituto è dovuto intervenire. Della situazione si interesserà il Garante dei detenuti.

Non ci sono state lamentele sulla presenza del Magistrato di sorveglianza e sul costo del sopravvitto, mentre la qualità del vitto è stata contestata. Diverse celle si presentano areate e con ventilatori per alleviare il torrido estivo di questa stagione. Nonostante le difficoltà e le carenze di prodotti per igiene personale e per la pulizia le sezioni si presentano con i detenuti organizzati per tenere pulite le aree comuni e gestire al meglio il frigorifero di comunità. Solo in una sezione è stata rilevata difficoltà di convivenza e gestione degli spazi comuni.

Conclusione: "La nostra comunità cittadina dovrebbe prendere maggiore consapevolezza delle condizioni di degrado in cui detenuti e personale penitenziario sono costretti a viveri e i rappresentanti istituzionali dovrebbero esprimere sgomento nell’avere sul proprio territorio una tale situazione di degrado e sofferenza e prendere le distanze da una siffatta situazione di illegalità chiedendone l’immediato rientro nel rispetto dei dettati costituzionali".

 

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