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aumenti scattati nel 2019

Canoni schizzati alle stelle. Va avanti il contenzioso tra comune e Publiphono

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Gio 13 Nov 2025 16:11 ~ ultimo agg. 16:22
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Prosegue il contenzioso giudiziario tra comune di Rimini e Publiphono per i canoni dovuti dalla società che gestisce il servizio di annunci in spiaggia. Con delibera approvata nell’ultima seduta, la Giunta comunale ha approvato la resistenza in giudizio per il ricorso proposto dalla società nei confronti dell’Amministrazione Comunale per l’annullamento delle determinazioni dei canoni relativi al 2023, 2024, 2025. Questo ultimo ricorso va in continuità con quello già promosso in precedenza dalla Società per gli anni 2020/2021/2022, a seguito dell’aumento dei canoni, che riguardano la superficie di suolo occupata dal cavidotto che serve i pali di sistema audio + 88 plance) scattato nel 2019. Si parla di cifre molto significative dettate da una differente modalità di calcolo della superficie di cavo introdotta da una circolare ministeriale, che ha portato un balzo dei canoni, da 3.300 a 40.846 euro per il 2023, 39.007 euro per il 2024, 41.673 euro per il 2025.
 
Publiphono aveva già presentato richiesta di sospensiva per le tre annualità precedenti,  contestando canoni annui compresi da 28,5 a 31 mila euro). Sospensiva che nel febbraio scorso era stata respinta dal Tribunale di Rimini per difetto di giurisdizione. A giugno si era poi espressa la Corte di Appello di Bologna, che invece aveva dichiarato la competenza del giudice ordinario, rimettendo gli atti al Tribunale di Rimini per il prosieguo della causa. Motivi per cui la Giunta, con una seconda delibera, ha approvato di resistere nel giudizio di riassunzione proposto dalla Società davanti al Tribunale di Rimini.
 
L'amministrazione torna a ribadire che sono altri a decidere gli aumenti e d incassarli. Il comune, infatti. è parte in causa solo perchè è chiamato ad esercitare le funzioni amministrative in materia di demanio marittimo ma non ricopre alcun ruolo nella determinazione dei canoni né detiene gli incassi, di esclusiva competenza dello Stato Italiano.
 
 
 
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