Antenne. I Comitati si appellano ai comuni (che il “Piano Colao” chiede di escludere)


Mentre il “Piano Colao”, anticipato proprio ieri, chiede non solo di aumentare i limiti nazionali dei campi elettromagnetici fino ai livelli europei ma anche di superare l’opponibilità locale nello sviluppo delle reti per il 5G quando si rispettano i protocolli nazionali, anche nei comuni riminesi ci sono diversi comitati di cittadini che continuano le loro battaglie per chiedere precauzione nell’installazione di ripetitori di telefonia mobile.
Come il Comitato di Sant’Andrea in Besanigo che chiede al sindaco di non autorizzare ulteriori antenne sul territorio in mancanza di maggiori certezze sugli effetti per la salute: “La popolazione della frazione di S. Andrea in Besanigo sulla questione ha già manifestato il proprio dissenso e la propria contrarietà su questo argomento. Non ci opponiamo per principio al 5G, ma oggi non disponiamo di risposte sufficienti riguardo ai potenziali effetti sulla salute di queste tecnologie”.
Le richieste nel dettaglio: “una specifica ordinanza sull’insediamento di impianti per la telefonia mobile. Occorre dotare il Comune di Coriano di un nuovo piano regolatore/regolamento
per l’installazione degli impianti RF, di una mappa che al momento pare non esista: quello oggi vigente risale a novembre 2004
Nei contenuti, si chiede principalmente di:
– prendere tutte le misure necessarie in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi
annunciata dall’International Agency for Research on Cancer,applicando il principio di precauzione
– non autorizzare l’installazione di ulteriori hot-spot che aumenterebbero significativamente l’inquinamento elettromagnetico e, di conseguenza, i danni alla salute;
– adottare misure di cautela al fine di limitare l’esposizione della popolazione alle RF, riservando spazi liberi soprattutto destinati ai bambini (parchi giochi);
– sostituire le reti wi-fi con installazione di reti cablate negli edifici pubblici favorendo gli istituti e plessi scolastici”.